La prossima generazione di vaccini Covid progettati negli Stati Uniti potrebbe essere usata altrove. Lo spiega il New York Times, affrontando il caso del vaccino spray nasale ma partendo dall’operazione Warp Speed, con cui l’amministrazione Trump aveva riversato miliardi di dollari nello sviluppo dei vaccini Covid, dimostrando come decenni di lavoro scientifico potevano trasformarsi in pochi mesi in farmaci salvavita. Con l’arrivo del terzo inverno pandemico, però gli sforzi per lo sviluppo dei vaccini ha perso vigore in Usa. Gli sforzi per testare e produrre vaccini Covid di nuova generazione sono frenati da problemi burocratici e carenze di fondi, mentre all’estero si accelera con l’approvazione dei vaccini a spray nasale. Il paradosso è che gli americani potrebbero ritrovarsi a rifornirsi dall’estero di prodotti realizzati grazie alla tecnologia americana.



Nel tentativo di resuscitare l’operazione Warp Speed, l’amministrazione Biden ha chiesto al Congresso 5 miliardi di dollari per vaccini e terapie di nuova generazione, ma i repubblicani hanno bloccato le richieste di finanziamento lamentando il modo in cui la Casa Bianca abbia speso i precedenti fondi per la pandemia. E non sembrano intenzionati a cambiare idea. Dal paradosso alla beffa, perché i vaccini all’orizzonte potrebbero essere più efficaci riguardo la trasmissione del coronavirus. Il vaccino spray nasale può bloccare le infezioni e potrebbe difendere da un’ampia gamma di varianti. Generando l’immunità nelle vie respiratorie delle persone, questi vaccini possono potenzialmente aiutare a spegnere le infezioni prima che inizino. L’immunità ottenuta con un’iniezione nel braccio, invece, impiega più tempo per attaccare il virus invasore, offrendo una buona protezione contro le malattie gravi ma non contro le infezioni che diffondono il virus e lo fanno evolvere.



VACCINO COVID SPRAY NASALE: IL PARADOSSO USA

Cina, India e Russia hanno approvato il vaccino spray nasale o somministrabile per bocca, senza però rilasciare dati. Negli Stati Uniti invece ci sono ostacoli e vincoli che rischiano di esporre i cittadini vulnerabili a varianti Covid più letali. Ma non è solo una questione di fondi. I migliori studi sui vaccini di nuova generazione dipendono spesso dall’uso di vaccini a mRna attualmente a disposizione, come Pfizer e Moderna, per confontrarli. In altri casi per capire quanto il vaccino spray nasale rafforza l’immunità dopo un ciclo vaccinale a mRna. In quest’ultimo caso, gli scienziati hanno scoperto di non poter usare nei loro studi le dosi avanzate di Pfizer o Moderna, nonostante decine di milioni di dosi inutilizzate siano state gettate via. Come evidenziato dal New York Times, gli accordi di acquisto con il governo federale impediscono l’uso di dosi dei due vaccini a scopo di ricerca senza l’approvazione delle aziende.



Si tratta di una misura che protegge le aziende dal rischio che un esperimento mal condotto danneggi il loro prodotto, ma può anche contribuire a isolare le aziende da studi testa a testa che potrebbero lusingare un concorrente. Visto che il governo controlla la fornitura dei vaccini di Pfizer e Moderna, i produttori di vaccino Covid spray nasale non possono acquistarlo autonomamente, mentre gli scienziati hanno dovuto pagare produttori esterni per creare imitazioni. Così però è difficile verificare l’efficacia di un vaccino nasale o sulla durata della protezione. Sarebbe anche necessario approfondire le formulazioni e le somministrazioni, vista la vicinanza tra la cavità nasale e il cervello, oltre che con i polmoni. Senza dimenticare che non esiste un test standard per misurare la risposta immunitaria nelle vie aeree, come invece avviene per misurare l’immunità sistemica che è l’obiettivo dei vaccini iniettabili.

VACCINO SPRAY NASALE “SIAMO ALL’ULTIMO MIGLIO”

Dunque, i rischi che un candidato vaccino Covid a spray nasale si riveli fallimentare hanno scoraggiato i principali produttori di vaccini americani. I produttori di vaccini stranieri, invece, hanno mostrato maggiore interesse, in parte perché si prevede che i vaccini nasali siano più facili da conservare e usare nei Paesi più poveri rispetto alle iniezioni di mRna. I principali candidati americani al vaccino Covid a spray nasale sono stati sviluppati grazie a decenni di finanziamenti governativi per la ricerca di base. Ciò che manca, sostengono gli scienziati, è il denaro per spingere questi vaccini fuori dai laboratori universitari e in studi reali ora che sono urgentemente necessari. “Siamo all’ultimo miglio. Quando sono in gioco le vite di così tante persone, non possiamo fare qualcosa?“, si chiede Biao He, professore dell’Università della Georgia, che ha un’azienda, la CyanVac, che da 15 mesi ha iniziato uno studio sull’uomo per il vaccino nasale.