Il vaccino contro la variante Omicron sarà sperimentato in Italia. Questa è la notizia che è stata annunciata dal professor Francesco Vaia, direttore dell’Inmi “Spallanzani” di Roma, in occasione del tradizionale scambio di auguri di buon Natale con tutti i dipendenti dell’istituto. Queste, in particolare, sono state le sue parole, riprese dall’agenzia stampa nazionale Adnkronos: “I colleghi del Sudafrica chiedono all’Istituto Spallanzani di collaborare alla sperimentazione di un nuovo vaccino ‘mRna adaptive’, che stanno brevettando lì. Faremo un incontro a gennaio e partiremo con la sperimentazione da noi”.
L’esperto ha quindi aggiunto che si tratta di un siero anti-Covid studiato appositamente per contrastare la variante Omicron, nato proprio in Sudafrica. Siamo indubbiamente di fronte a una buona notizia, vista e considerata la rapidità con la quale la mutazione si sta diffondendo nel mondo e il numero complessivo di soggetti contagiati. Peraltro, soltanto alla fine del mese di ottobre era stata divulgata la notizia secondo la quale un consorzio sudafricano, sostenuto dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, era al lavoro per sviluppare il primo vaccino a Rna messaggero anti-Covid da produrre nel e per il continente africano.
VACCINO CONTRO LA VARIANTE OMICRON: COSA SAPPIAMO DELLA MUTAZIONE
Parallelamente alla notizia della sperimentazione del vaccino contro la variante Omicron in Italia, presso l’istituto “Spallanzani”, ricordiamo che la mutazione ha già ampiamente fornito prova del suo elevato grado di trasmissibilità, raggiungendo 89 Paesi mondiali e raddoppiando i contagi ogni 1,5-3 giorni.
A suscitare preoccupazione è soprattutto il fatto che Omicron si stia diffondendo molto in fretta nelle nazioni con alti livelli di immunità della popolazione, ma l’Oms ha esplicitamente detto che al momento non è chiaro se questo sia imputabile alla capacità del virus di eludere il vaccino, alla sua maggiore trasmissibilità o a una combinazione di entrambi i fattori. “Sono necessari più dati per comprendere il profilo della gravità della variante e se i vaccini attuali siano efficaci”, hanno asserito dal sodalizio. Ovviamente, si guarda con angoscia alla situazione negli ospedali, che potrebbero subire presto il peso della nuova ondata.