Dopo la firma giorni fa del contratto europeo per il vaccino anti-Covid, oggi arrivano i dettagli più interessanti direttamente da un alto funzionario della Commissione Von der Leyen, confidati ad Ansa e diverse altre agenzie internazionali: «Il vaccino contro la Covid-19 sviluppato da AstraZeneca dovrebbe arrivare sul mercato nel prossimo novembre 2020», spiega la Commissione annunciando l’iter in rapida esecuzione per evitare da un lato tempi lunghi per la vaccinazione, dall’altro per eliminare ogni sospetto di vaccino inefficace con tutte le dovute analisi da svolgere al meglio. Per poter ovviare alle problematiche gestionali, la Commissione Europea lavora ad un vasto portafoglio di candidati con stadio avanzato di studi sul vaccino: il tempo ha un valore importante nella corsa al vaccino («visti i costi enormi che comportano i lockdown, misura cui i governi ricorrono quando la pandemia scappa loro di mano», sottolinea il focus Adnkronos Salute). Oltre al tempo però non meno importante il prezzo, perché, spiega il funzionario Ue, «non possiamo avere prezzi che privino gli Stati membri del vaccino». Il funzionario della Commissione Ue spiega all’Ansa e Adnkronos come il contratto firmato con AstraZeneca è il primo capostipite di tanti altri: «Abbiamo un vaccino che arriverà sul mercato direi a novembre, cosa che è molto buona. E’ molto buono, è uno dei primi». Ma sono in stadio avanzato i colloqui anche con Sanofi, Johnson & Johnson, CureVac e Moderna: «Abbiamo la speranza di iniziare lo stadio di procurement con Biontech, siamo quasi alla fine».



IL NODO DEI RISCHI

La logica individuata è quella della piattaforma, come voluto dalla Commissione Von der Leyen fin dall’inizio degli studio sui vaccini europei: «abbiamo diversi tipi di vaccini: abbiamo tentato di diversificare le diverse tecnologie. Quello di Astrazeneca è quello che è chiamato un adenovaccino. Se ricordate il virus Ebola, avrete più o meno un’idea di che tipo di vaccino sia». Bisogna però ovviamente fare molto attenzione sul tema rischi, come evidenziato dal responsabile Salute del gruppo Ppe nel Parlamento Europeo Peter Liese (Cdu, Germania): «l’estrema compressione dei tempi in cui viene sviluppato, sperimentato e autorizzato il vaccino contro la Covid-19 comporta un certo numero di rischi». Sugli effetti collaterali è probabile che i primi che si vaccineranno potrebbero avere ricadute impreviste: «per questi danni qualcuno dovrà pagare, per risarcire le persone che dovessero soffrire di effetti collaterali non previsti. Questo tipo di rischi viene coperto dai contratti».



NUOVO VACCINO UE: IL COMMENTO DEL MINISTRO SPERANZA

Intervenendo oggi in Parlamento e prima alle celebrazioni in memoria del Beato Gerardo Sasso, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha commentato le novità sul nuovo vaccino europeo: «Stiamo investendo molto sul vaccino perché lo riteniamo la soluzione vera a cui l’Italia, l’Europa e tutti i Paesi del mondo stanno lavorando. Abbiamo costruito un’alleanza, in modo particolare con Germania, Francia e Olanda, per rafforzare la proposta europea in campo di vaccini e siamo convinti che tutti i tentativi che sta facendo il mondo scientifico possano, in un tempo che ci auguriamo sia il più breve possibile, portare dei risultati». Sempre il titolare della Sanità conclude poi « i dati al momento sono incoraggianti, potremo avere le prime dosi già entro la fine dell’anno e poi ancora l’inizio dell’anno successivo. Dobbiamo insistere e continuare ad investire perché il vaccino è la soluzione vera al problema che abbiamo di fronte […] Questo è il contratto che è stato sottoscritto con Astrazeneca il vaccino di Oxford il cui vettore virale è fatto a Pomezia e il cui infialamento avverrà ad Anagni, quindi con un’Italia fortemente protagonista in questa sfida. Oggi è un candidato vaccino, quindi ci vuole grande prudenza».

Leggi anche

Vaccini Covid, Aifa: "Non approvati per prevenire infezione"/ Obbligo e Green pass inutili contro il contagio