In merito al vaccino agli under 12 si è espresso in queste ore, sulle colonne dell’agenzia di stampa Adnkronos, il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico “San Martino” di Genova. In particolare, l’esperto ha asserito che occorre attendere il benestare della Fda e dell’Ema e di essere sin dall’inizio dell’idea che il vaccino vada raccomandato e “poi i genitori decideranno cosa fare. Mi pare paradossale che qualcuno mi dica che gli altri vaccini tradizionali vadano bene e questo invece no”.
A detta del medico, c’è uno squilibrio di vedute sul vaccino anti-Covid, in quanto “il morbillo, la rosolia, la parotite, non sono malattie mortali, ma è meglio essere protetti perché in una piccola percentuale di casi potrebbero portare ad una complicanza. Così dobbiamo fare con SARS-CoV-2”. Bassetti ha rammentato inoltre che il Coronavirus nei ragazzi non dà particolari problemi, ma c’è una piccola quota di casi in cui si possono avere conseguenze: “Perché, visto che abbiamo uno strumento efficace di protezione, non dobbiamo evitare questa eventualità? Se il vaccino per gli under 12 sarà approvato, mi sento di suggerirlo, come hanno già detto i pediatri e le loro società scientifiche”.
VACCINO UNDER 12, CARTABELLOTTA: “PER QUESTA CATEGORIA NON È ANCORA DISPONIBILE”
Alle parole di Matteo Bassetti sul vaccino anti-Covid agli under 12 hanno fatto eco quelle di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto sulle frequenze di Radio Cusano Campus. “Finora l’Italia ha puntato solo sulla vaccinazione, ma per i ragazzi under 12 non è disponibile nessuna dose di vaccino e tanti over 12 non sono ancora vaccinati”. Inoltre, il protocollo d’intesa del Ministero ha derogato al concetto di distanziamento, “che è diventato una sorta di obbligo flessibile e c’è anche la questione trasporti. Rispetto a tutte le strategie che possono essere messe in atto nella scuola, noi ne stiamo utilizzando solamente alcune”.
In questo momento, a suo giudizio, è ancora presto per dire se la riapertura delle scuole stia influendo sui contagi: “L’ultimo rapporto di venerdì dell’Iss (Istituto superiore di sanità) ancora non mostra movimenti di numeri, però dobbiamo anche considerare che è presto, ci vogliono almeno 2-3 settimane per vedere eventuali incrementi di contagi”.