Moderna guarda al futuro per il vaccino e annuncia di volerne realizzare uno unico, quindi per la protezione dal Covid, dall’influenza e dal virus sinciziale (Rsv). Un vaccino a Rna messaggero 3 in 1, che può essere aggiornato costantemente e da fare ogni anno. Non è un piano recente, perché la società biofarmaceutica statunitense ci sta pensando da tempo, perché «le infezioni respiratorie sono una delle principali cause di morte a livello globale, con circa 3 milioni di decessi all’anno». Un milione di queste morti avviene annualmente «a causa di infezioni respiratorie nei Paesi ad alto e medio reddito e le infezioni respiratorie sono responsabili di più decessi rispetto al cancro del colon-retto nei Paesi ad alto reddito».
L’annuncio però arriva ora e viene definito «uno dei pilastri della strategia» della società che vuole diventare «la prima azienda a commercializzare un vaccino booster pan-respiratorio annuale». La comunicazione è stata data con i primi risultati di Fase 1 del vaccino antinfluenzale sperimentale a mRna. Inoltre, è in corso la Fase 2-3 sul vaccino anti virus sinciziale (Rsv) dopo i risultati positivi che sono emersi dalla prima fase.
INTANTO SI SPERIMENTA VACCINO MRNA CONTRO INFLUENZA
Moderna ha sottolineato che le patologie respiratorie hanno un peso maggiore nei bambini con meno di 5 anni, negli adulti over 65 e in gruppi ad alto rischio, tra cui le donne in gravidanza, le persone immunocompresse e i malati di cancro. Da qui l’idea di realizzare un vaccino respiratorio universale annuale che «potrebbe creare valore per i sistemi sanitari», grazie ad una maggiore «aderenza, alla convenienza (un’iniezione invece di tre) e alla riduzione dei costi di somministrazione». Nel frattempo si studia il vaccino sperimentale quadrivalente contro l’influenza che mira a quattro ceppi: A/H1N1, A/H3N2, B/Yamagata e B/Victoria – selezionati in base alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli effetti collaterali sono stati lievi e sono emersi in particolare tra i giovani più che negli anziani. I più comuni sono dolore al sito di iniezione, mal di testa, dolori muscolari e articolari, stanchezza. Nella prima fase sono state coinvolte 180 persone, quella successiva coinvolge 500 persone ed è cominciata il mese scorso. Le prossime fasi valuteranno l’efficacia del vaccino.