Le case farmaceutiche stanno da tempo lavorando a un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) che colpisce i neonati e miete 100.000 piccole vittime ogni anno. In particolare, due aziende hanno già testato questo vaccino, che deve essere somministrato alle donne incinte. Mentre uno potrebbe essere messo in commercio molto presto negli Stati Uniti, si parla di settimane, l’altro sta riscontrando problemi a livello di sicurezza.



Ne dà notizia il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, annunciando che l’azienda farmaceutica britannica GSK ha abbandonato il suo promettente vaccino poiché un numero non trascurabile di donne vaccinate ha avuto parti prematuri. In particolare, i dati parlano di 238 donne su quasi 3500 partecipanti allo studio il cui bambino è nato prematuramente. Si tratta di una percentuale del 6,8% di nascite premature, contro il 4,9% del gruppo placebo, dove questo evento ha coinvolto 86 donne su quasi 1750. Queste donne coinvolte nello studio avevano ricevuto il cosiddetto vaccino proteico, che contiene un componente del virus RS e dovrebbe addestrare il sistema immunitario delle donne in gravidanza. Questa stessa proteina è contenuta anche nel candidato vaccino del concorrente Pfizer che, nonostante i rapporti di GSK, ha continuato i suoi test. Come si legge sul Journal of Medicine, il vaccino di Pfizer contro il virus respiratorio sinciziale nei neonati risulta efficace, sebbene ci siano stati 201 parti prematuri alla 35esima settimana su 3.570 donne vaccinate, il 5,6% contro il 4,7% del gruppo placebo.



Vaccino contro virus respiratorio sinciziale: “efficacia alta, ma rischio parti prematuri…”

Il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale nei neonati di Pfizer, come riporta lo studio pubblicato sul Journal of Medicine, avrebbe mostrato una protezione dell’82% dall’infezione grave nelle donne vaccinate nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. Dopo sei mesi, l’efficacia era di poco scesa sotto il 70%. Sulla sicurezza del vaccino, tuttavia, quattro membri del gruppo di esperti della FDA l’hanno ritenuta insufficiente e altri esprimono preoccupazione per il vaccino di Pfizer.



Il Süddeutsche Zeitung cita il parere di Holly Janes, esperta di vaccinazioni e malattie infettive dell’Hutchinson Cancer Centre di Seattle, che ha parlato di “troppa incertezza” riguardo al vaccino ed esprimendo preoccupazione per il possibile aumento di nascite premature se il vaccino dovesse essere utilizzato su un numero maggiore di donne molto diverse tra loro, incluse quelle con maggiori rischi di complicazioni. Il parere definitivo di FDA è atteso per agosto e ci si augura che tenga conto delle preoccupazioni degli esperti.