I casi di covid sono aumentati nelle ultime settimane, in particolare da inizio settembre in avanti, dopo il periodo delle vacanze estive, ma in ogni caso non sembrano esservi numeri allarmanti, e la scuola, di conseguenza, può dormire sonni tranquilli. Del resto, anche se i contagi sono cresciuti, i ricoverati negli ospedali per covid restano un numero molto esiguo, di conseguenza la situazione è ritenuta ampiamente sotto controllo. A confermare una situazione tutto sommato tranquilla è stato anche il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Pallanzani di Roma, nonché direttore della Prevenzione del ministero della Salute.



Parlando a margine della presentazione a Roma della campagna ‘Frecciarossa 2023: la prevenzione viaggia in treno’, promossa da Fondazione IncontraDonna e da Ferrovie dello Stato Italiane con il patrocinio del ministero della Salute, ha spiegato: “Allo stato attuale non c’è nessun elemento che ci faccia dire che nelle scuole c’è un allarme Covid, se ci dovesse essere, e io non credo, con il tavolo interministeriale Salute e Istruzione, che ha lavorato, saremo pronti ad emettere la circolare”, parole riportate dal portale Quotidianoesanità.it.



FRANCESCO VAIA E IL COVID: “SUGLI ASINTOMATICI C’E’ UNA CIRCOLARE…”

Francesco Vaia ha quindi parlato dei positivi al covid asintomatici, ricordando che esiste una circolare trasmessa dal ministero durante il mese di agosto 2023 “che dice con chiarezza che le persone che stanno male devono stare a casa e le persone che non stanno male, così come per ogni altra malattia respiratoria, non devono stare a casa. C’è un motivo anche medico legale che non è di mia competenza ma di altri ministeri e loro vedranno le certificazioni”.

Francesco Vaia invita comunque tutti coloro che hanno dei problemi respiratori a rimanere a casa, di conseguenza meglio evitare di recarsi sul luogo di lavoro, a scuola, o nei negozi, se non si è al 100%: “Ci deve orientare una cosa semplice: le persone che hanno una malattia respiratoria devono stare a casa. Poi chi sta a contatto con i fragili deve usare la mascherina, e quindi il buon senso. Ma siamo in una fase in cui non c’è bisogno di misure straordinarie”.