Francesco Vaia (direttore sanitario INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma) e Bruno Zuccarelli (presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli), hanno fatto il punto della situazione sulla variante Omicron e sulla pandemia di Coronavirus ai microfoni di Sky Tg24, nel corso della rubrica “Timeline”: “Questo virus somiglia molto in questa fase Omicron a un’influenza. Noi abbiamo un’incidenza del virus come si è visto poche altre volte nella storia delle epidemie, eccezion fatta che per il raffreddore. In questo momento, dunque, se noi non avessimo vaccinato gran parte della popolazione italiana, staremmo piangendo migliaia e migliaia di vittime, saremmo di fronte a una strage”.
L’esperto ha poi aggiunto che “i morti di oggi sono pur sempre tantissimi, per carità, ma grazie al vaccino e alle terapie antivirali noi stiamo contenendo questo fenomeno, fino addirittura a essere nell’anticamera della risoluzione della problematica”. Vaia ha quindi concluso dicendo che il 95% delle persone in terapia intensiva non hanno ricevuto la dose booster.
VAIA E ZUCCARELLI A SKY TG24: “EVITATA UN’ECATOMBE”
Dopo il professor Vaia, è intervenuto a “Timeline” il numero uno dell’Ordine dei Medici di Napoli Zuccarelli, spiegando che gli ospedali e il territorio stanno dando grande risposta grazie a un importante strumento, che è “il vaccino. I positivi stanno aumentando a dismisura e questa cosa ci preoccupa. Abbiamo file di ambulanze negli ospedali, bambini e giovani non coinvolti l’anno scorso adesso possono essere un veicolo del virus. Forse bisogna arrivare alla vaccinazione obbligatoria con grande coraggio per tutti quelli che possono riceverla e riconquistare una vita sociale quasi normale. Dobbiamo continuare a usare anche le precauzioni e sanificare gli ambienti”.
Zuccarelli ha poi concluso, dicendo: “Fino ad oggi il medico non è stato costretto a dover scegliere tra due codici rossi, ma quando i carichi di lavoro aumenteranno, il rischio è che il medico debba scegliere chi salvare per primo e da un punto di vista etico e morale questo non è possibile. Bisogna correre ai ripari. Oggi non siamo a un passo dal codice nero, però bisogna dire cosa può succedere, perché stiamo rivedendo le scene del novembre e del dicembre 2020. Senza il vaccino sarebbe stata un’ecatombe”.