Il vaiolo delle scimmie continua a far registrare nuovi casi nel mondo e gli ultimi dati riportati dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) rivelano che il numero dei morti è salito a quota tre. I decessi sono avvenuti tutti in Africa, due dei quali nell’intervallo di tempo compreso fra il 27 giugno e il 4 luglio. Un vero e proprio balzo si è registrato anche per quanto concerne il numero dei casi totali: dal 1° giugno al 4 luglio risultano in totale 6.027 casi di Monkeypox, di cui 4.920 nella regione europea. In soli 7 giorni, quindi, c’è stato un aumento del 77%, con 2.614 nuovi casi segnalati.
Come riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos, le infezioni censite “si sono verificate in 59 Paesi/territori/aree in cinque regioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (regione africana, regione europea, regione delle Americhe, del Mediterraneo orientale e del Pacifico occidentale)”. Rispetto al precedente aggiornamento, invece, “9 nuovi Paesi hanno segnalato casi, mentre 10 Paesi non hanno segnalato nuovi casi per oltre 21 giorni, durata massima del periodo di incubazione della malattia”.
VAIOLO DELLE SCIMMIE: I PIÙ COLPITI SONO GLI UOMINI
Ancora in materia di vaiolo delle scimmie, il report a cura dell’OMS e pubblicato da Adnkronos evidenzia che nel 99,5% dei casi censiti, per i quali è disponibile l’informazione sul genere, “si tratta di maschi, età mediana 37 anni. I maschi tra i 18 e i 44 anni continuano ad essere colpiti in modo sproporzionato da questo focolaio di vaiolo delle scimmie, in quanto rappresentano il 79% dei casi. Solo lo 0,1% dei casi si è verificato fra under 18”.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per la salute precisa che “non possono essere escluse infezioni associate all’attività di assistenza sanitaria e sono in corso ulteriori indagini per determinare se i contagi registrati fra gli operatori siano dovuti all’esposizione professionale al virus. Ad oggi, tra i casi segnalati, 25 risultano essere sanitari”.