Tre casi in Italia di vaiolo delle scimmie, Matteo Bassetti invoca calma e prudenza, senza però sottovalutare i possibili pericoli: “Rispetto al vaiolo umano, quello che abbiamo conosciuto tanti anni fa, questo sembra essere una forma più leggera. Fondamentalmente la sintomatologia è fatta da febbre, mal di testa, linfonodi e le pustole tipiche del vaiolo che partono dal vaiolo per arrivare anche alle zone genitali”, ha spiegato l’infettivologo ai microfoni di Oggi è un altro giorno.
“Molti dei casi sono stati registrati tra uomini che hanno fatto sesso con altri uomini, ma non è una cosa che va stigmatizzata: non colpisce solo queste persone, ma anche molti altri soggetti”, ha sottolineato Matteo Bassetti al programma di Serena Bortone: “I dati ci dicono che il ceppo dell’Africa occidentale ha una letalità che arriva al massimo all’1%, ma dobbiamo sottolineare che in passato avevamo solo avuto dei focolai, mentre adesso è un problema globale. Non bisogna fare allarmismo, ma neanche sottovalutare”. (Aggiornamento di MB)
MATTEO BASSETTI SUL VAIOLO DELLE SCIMMIE
Il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, è stato intervistato stamane da Uno Mattina per parlare del vaiolo delle scimmie, infezione che sta diffondendosi in maniera importante negli ultimi giorni in tutto il mondo. “Ci dobbiamo preoccupare per il fatto che la diffusione è globale, adesso hanno riportato casi in Australia, si parla del Canada, degli Stati Uniti, dell’Europa con la Francia, quindi è proprio questa disseminazione, questa globalizzazione che è anomala rispetto a ciò che avevamo visto nel passato. Nel passato si erano visti piccoli cluster originati da un unico cespite: uno si è infettato e tante persone hanno avuto contatto con lo stesso caso, qui è difficile collegarli uno con l’altro”.
Poi Bassetti ha cercato di spiegare meglio cosa sia il vaiolo delle scimmie e cosa provochi: “Si tratta di una malattia infettiva che è trasmessa dalle scimmie, ma che può colpire anche topi e roditori e viene trasmessa all’uomo, ma la caratteristica nuova è che quei casi che stiamo vedendo non sono trasmessi direttamente dall’animale ma da uomo a uomo, e questo è quello spill over, quel salto di specie, molto simile a quanto accaduto in passato con il covid. Dal punto di vista clinico si possono avere febbre, malessere generale, sintomi alle articolazioni, rigonfiamento linfonodi e poi quelle che sono i rush l’interessamento della cute con delle lesioni molto simili a quelle che dava il vaiolo”.
VAIOLO DELLE SCIMMIE, BASSETTI: “LETALITA’ FRA L’UNO E IL 10 PER CENTO”
Bassetti ha parlato anche della gravità: “Può anche essere grave, la letalità è tra l’uno e il 10 per cento, quindi può essere molto poco, o abbastanza impegnativa, ma diciamo una cosa importante: chi è vaccinato per il vaiolo, e circa il 50 per cento della popolazione mondiale lo è, è protetto dalle forme più gravi. In Italia abbiamo vaccinato obbligatoriamente fino al ’77 quindi c’è una parte significativa della popolazione che non ha ricevuto questa vaccinazione”.
Poi il professore ha concluso parlando del vaiolo delle scimmie: “Siccome i contatti che abbiamo visto in questi giorni riguardano persone si sono contagiate con pratiche sessuali, forse è più facile che contagi i più giovani, ma dobbiamo vedere quello che accadrà nei prossimo giorni. E’ probabile che ci vorrà per gli operatori sanitari una vaccinazione se non fatta. Sono strategiche le prossime giornate, c’è il rischio di andare verso migliaia di casi nelle prossime settimane, ogni giorno stiamo moltiplicando per due e per tre per quattro…”.