Vaiolo delle scimmie, diminuiscono significativamente i dati sui contagi riscontrati. L’ultimo aggiornamento comprende il periodo che va dal 20 dicembre 2022 al 3 gennaio 2023 e mostra che sono stati segnalati 21 casi di vaiolo delle scimmie nell’Unione Europea e nei paesi dello Spazio economico europeo. Mentre a inizio dicembre 2022, e precisamente dal 5 al 12, i casi erano stati 18, rispetto all’ultima settimana i dati sono calati del 25%. Il conteggio dei casi di vaiolo delle scimmie delle ultime tre settimane potrebbero ancora essere incompleti, ma il trend è positivo.



Il vaiolo delle scimmie si trasmette dagli animali all’uomo ma può diffondersi anche tra gli esseri umani. I numeri registrati attualmente per questa pandemia sono molto distanti dal picco di 2.169 casi che si è osservato tra il 18 e il 24 luglio scorso. Rispetto ad allora, i contagi sono crollati del 99,2%. I dati sono stati raccolti dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha segnalato un totale di 21.094 casi confermati da 29 paesi europei dall’esplosione della pandemia fino a dicembre 2022. Una pandemia, quella del vaiolo delle scimmie, che si è diffusa soprattutto in Spagna, Francia, Germania, Portogallo e Paesi Bassi.



Vaiolo delle scimmie, rischio “moderato” secondo l’Ecdc

I casi di vaiolo delle scimmie sono in costante diminuzione dal mese di luglio 2022, una tendenza che è stata osservata anche negli Stati maggiormente colpiti da questa epidemia. 63 casi erano stati segnalati anche da tre paesi dei Balcani occidentali e dalla Turchia fino a dicembre 2022. Sulla base dei dati raccolti nelle ultime settimane, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha valutato come “moderato” il rischio di infezione da vaiolo delle scimmie per gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e “basso” il rischio per la popolazione in generale.



Secondo l’Ecdc, il declino della pandemia del vaiolo delle scimmie e il netto crollo dei casi può essere dovuto a svariati fattori, tra cui si menzionano gli sforzi compiuti dagli Stati nella comunicazione del rischio di infezione, ma anche l’aumento dell’immunità nei gruppi di popolazione più colpiti grazie all’immunità naturale e alla vaccinazione, oltre ala diminuzione del numero di grandi eventi frequentati dai principali gruppi a rischio di essere contagiati nel focolaio esploso l’estate scorsa. I sintomi più frequenti del vaiolo delle scimmie sono febbre, sonnolenza, dolori muscolari, mal di testa e un’eruzione cutanea si sviluppa di solito da uno a tre giorni dopo l’inizio della febbre, ma che può anche presentarsi prima dei sintomi generali.