Il Ministero della salute ha emanato negli scorsi giorni una circolare riguardante il vaiolo delle scimmie, una serie di indicazioni in merito a segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi da monkeypox. Per quanto riguarda le vaccinazioni, la circolare specifica che: “la vaccinazione post-esposizione, idealmente entro 4 giorni dall’esposizione” al virus del vaiolo delle scimmie “può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici”. In merito invece all’utilizzo di farmaci antivirali: “L’adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali – si spiega – può essere presa in considerazione nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse”.
In caso di positività al vaiolo delle scimmie, in alcuni casi è necessario fare quarantena, e a riguardo le disposizioni del ministero della salute fanno sapere che: “in specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”. I contatti asintomatici dei positivi, “non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza”, inoltre, gli stessi “devono essere monitorati almeno quotidianamente per l’insorgenza di segni/sintomi per un periodo di 21 giorni dall’ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. I sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, eruzione cutanea e linfoadenopatia”.
VAIOLO DELLE SCIMMIE: “FONDAMENTALE IL TRACCIAMENTO DEI CONTATTI”
Nel corso dei 21 giorni di sorveglianza sempre i contatti di persone positive al vaiolo delle scimmie “devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni”. Fondamentale sarà il tracciamento dei contatti, che “permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l’epidemia. Permette inoltre di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave”. Si specifica inoltre che la trasmissione è alta attraverso attività se*suali, “nell’attuale focolaio di Mpx umano, la natura delle lesioni presenti in alcuni casi suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta è meno probabile, ma non può essere esclusa”.
Ma come avviene il contagio? Anche in questo caso è la circolare del ministero della salute a specificarlo: “attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti”. Non si conosce invece ancora molto sulla possibile trasmissibilità del virus del vaiolo delle scimmie agli animali di compagnia, ma, si conclude: “Un tale evento di spill-over potrebbe in ultima analisi portare il virus a stabilirsi nella fauna selvatica europea e la malattia a diventare una zoonosi endemica”.