Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), il vaiolo delle scimmie potrebbe diventare endemico in Europa. Dopo l’aumento dei casi rilevati nel Vecchio Continente, ha pubblicato una rapida valutazione del rischio, spiegando che in caso di trasmissione da uomo ad animale, con la diffusione del virus in una popolazione animale, «c’è il rischio che la malattia possa diventare endemica in Europa». L’Ecdc ha rimarcato anche l’importanza di evitare che il contagio dall’uomo passi e si diffonda tra gli animali in Ue. Per questo, ha chiesto una stretta vigilanza.



«È necessaria una stretta collaborazione intersettoriale tra le autorità sanitarie pubbliche dei settori umano e veterinario per gestire gli animali domestici esposti» al virus «e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica», avvertono gli esperti. Nella valutazione rapida del rischio monkeypox pubblicata oggi, l’Ecdc ricorda che il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione, «come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunosoppresse».



VAIOLO DELLE SCIMMIE, RACCOMANDAZIONI ECDC

Per quanto riguarda la diffusione dei casi di vaiolo delle scimmie a livello europeo e internazionale, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sollecita ulteriori indagini, così da stimare con precisione «il livello di morbilità e mortalità in questo focolaio». Passiamo alle raccomandazioni pratiche. Le persone infette col virus del vaiolo delle scimmie «dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste» che si creano dopo l’eruzione cutanea causata dalla malattia, «e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici».



Per quanto riguarda i contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie, questi secondo l’Ecdc «dovrebbero auto-monitorarsi per verificare l’eventuale sviluppo di sintomi per 21 giorni dopo l’ultima esposizione». L’ente europeo, comunque, continuerà a «monitorare da vicino gli sviluppi e aggiornerà la valutazione del rischio non appena saranno disponibili nuovi dati e informazioni».