Grande preoccupazione in Europa per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie. La malattia infettiva non è nuova: già da tempo è stata schedata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ma nelle ultime settimana preoccupano i recenti focolai. Il motivo? Possibile che siano due recenti rave in Europa. David Heymann, che ha presieduto una riunione del gruppo consultivo dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle minacce infettive, ha poi parlato all’Associated Press.
Secondo gli esperti, i rave tenuti in Spagna e Belgio potrebbero essere la motivazione principale per spiegare la recente diffusione senza precedenti della malattia. Heymann ha dichiarato: “È molto probabile che qualcuno sia stato infettato, abbia sviluppato lesioni sui genitali, sulle mani o da qualche altra parte, e poi lo abbia diffuso ad altri quando c’era un contatto sessuale o stretto, fisico. E poi ci sono stati questi eventi internazionali che hanno seminato l’epidemia in tutto il mondo, negli Stati Uniti. e altri paesi europei”.
Vaiolo delle scimmie, negli Stati Uniti…
Il vaiolo delle scimmie, spiegano gli esperti, è rimasto un virus endemico negli animali nelle aree dell’Africa. Negli ultimi tempi, però, sono stati registrati casi negli Stati Uniti e in Europa, che hanno destato preoccupazione. Il Belgio, dove si è tenuto uno dei due rave, ha imposto una quarantena obbligatoria di tre settimane per i pazienti confermati. Heymann ha poi spiegato che il vaccino contro il vaiolo è altamente efficace contro l’infezione da vaiolo delle scimmie.
Heymann ha spiegato all’Associated Press che il vaiolo delle scimmie “Dobbiamo rallentarlo, ma non si diffonde nell’aria e abbiamo vaccini per proteggerlo”. Funzionari della sanità pubblica del Massachusetts hanno confermato un caso di vaiolo delle scimmie in una persona che aveva recentemente viaggiato in Canada. In seguito è stato registrato un caso a New York. L’OMS ha affermato che i casi sono principalmente tra uomini che hanno rapporti omosessuali. Al momento l’OMS ha comunicato che sono 92 i casi confermati e 28 i possibili casi. “Tuttavia, l’entità della trasmissione locale non è chiara in questa fase, poiché la sorveglianza è stata limitata. C’è un’alta probabilità di identificazione di ulteriori casi con catene di trasmissione non identificate, anche in altri gruppi di popolazione” ha spiegato l’OMS.