Tra i dispersi in seguito alla valanga della Marmolada c’è anche Emanuela Piran. La giovane, grande appassionata di montagna, diceva sempre al padre di voler comprare un rifugio su quella vetta. A Il Mattino, il padre Gianni racconta: “Mia figlia Emanuela me lo diceva sempre: papà, a costo di indebitarmi per una vita, questo rifugio Capanna Ghiacciaio prima o poi me lo devo comprare”. Mentre parla, Gianni non riesce a trattenere le lacrime. Emanuela era lì con Gianmarco Gallina, il fidanzato. I due ragazzi di Villa d’Asolo sono dispersi, ma le speranze di trovarli vive sono pochissimi.



Il padre di lei ha passato la notte nel centro allestito nella caserma dei pompieri. A disposizione dei parenti delle vittime ci sono gli psicologi della Protezione Civile. Tra i familiari anche Gianni Piran, che abita a Bassano e a Il Mattino racconta: “Mia figlia è cresciuta a pane e Marmolada. Lei e il suo compagno erano sempre qua. La settimana scorsa erano su quel monte (indica una cima, ndr) a fare parapendio. Ma come hanno fatto a non pensare che con questo caldo sarebbe stato pericoloso salire su quel dannato ghiacciaio”, si chiede Gianni.



Il dolore dei familiari

Mentre proseguono le ricerche dei dispersi dopo la valanga della Marmolada, tra cui figura anche Emanuela Piran, il padre Gianni racconta la sua passione per la montagna. “L’unica cosa che posso fare è pensare che sia morta facendo ciò che amava di più. Se n’è andata facendo quello che le piaceva fare. È una magra consolazione, ma forse sarà la chiave per andare avanti”, ripete Gianni. L’uomo si trova con gli altri familiari dei dispersi nel centro della caserma dei pompieri: qui mamme, papà, fratelli, figli e partner si danno forza cercando di ottenere risposte e notizie.



Con Gianni Piran c’è anche Michele Zavatta di Barbarano, padre di Nicolò, ragazzo di 22 anni appassionato di montagna. L’uomo racconta a Il Mattino: “Pensare che domenica mi ha telefonato poco dopo pranzo. È stata una telefonata breve, mi ha detto che tutto andava bene, che si trovava lì sopra. Domenica era andato lì molto presto, questa era la sua grande passione”. Così come altri genitori, anche Michele aspetta notizie del suo Nicolò, tra i dispersi della Marmolada.