Sono stati ritrovati, purtroppo senza vita, i corpi delle tre guide alpine che erano state travolte da una valanga in val di Rhemes. Come si legge sul sito del Corriere della Sera, i tre scialpinisti dispersi dalla giornata di ieri sono stati individuati nella zona del Gran Paradiso, in Valle d’Aosta, e le salme sono state portate in elicottero presso l’aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe. Stamane il Soccorso alpino della Valle d’Aosta e quello della guardia di finanza hanno iniziato le operazioni di recupero dopo che i corpi dei tre dispersi sono stati individuati: una volta rinvenuti i medici non hanno potuto fare altro che constatare i tre decessi. Come ricorda ancora il quotidiano di via Solferino, si tratta di tre professionisti e profondi conoscitori della montagna, essendo appunto delle guide alpine.
La vittima più giovane della valanga in Val di Rhemes aveva 36 anni, il finanziere Elia Meta di Ravenna ma in servizio ad Entreves; con lui scomparso anche Lorenzo Holzknecht, 38enne di Sondalo cresciuto a Bormio, campione di scialpinismo, con in passato un oro, un argento e due bronzi nel campionato del mondo, oltre a due ori, un argento e un bronzo ai campionati europei. “Nonostante in questi ultimi 10 anni mi sia tolto delle belle soddisfazioni sportive, ho passato decisamente troppo tempo a gareggiare in giro per l’Europa con la nazionale di scialpinismo con uno sci lungo 164 cm”, — raccontava qualche tempo fa”.
VALANGA VALLE D’AOSTA: SOLO UNO SI E’ SALVATO
“Da ex atleta – diceva ancora – mi dedico allo sci alpinismo d’esplorazione, ovviamente con molti più centimetri di superficie sotto ai piedi! Diventerò maestro di sci alpino e al momento, sto frequentando il corso aspiranti guide alpine; ma in tutta onestà, spero di riuscire a vivere al mare almeno una parte dell’anno, dove poter scalare grigie pareti di calcare scaldate dal sole, tra i profumi della macchia mediterranea”.
Infine la terza vittima, il 43enne Sandro Dublanc, maestro della scuola di sci di Champorcher, di cui è stato anche direttore. Insieme a loro vi era un quarto scialpinista, l’istruttore del corso per guide alpine, Matteo Giglio, di 49 anni, residente in Valle d’Aosta, che è riuscito in qualche modo a galleggiare sulla neve, senza farsi seppellire per diversi metri dalla coltre bianca. E’ stato di fatto lui il primo a soccorrere i colleghi, mettendosi a scavare e nel contempo avvertendo le autorità.