Tre diversi incidenti in tre punti diversi delle Alpi: il bilancio dell’allerta valanghe in questa domenica è drammatico e conta 3 morti per lo staccamento di una ingente quantità di neve ad alta quota in Piemonte, Valle d’Aosta e Alto Adige. Si tratta di una donna di 62 anni travolta a sull’Alpe di Siusi (Bolzano), di un 49enne guida alpina investito da una valanga in Valtournenche (Aosta) e infine identica sorte per un giovane snowboarder ad Alagna (Vercelli); il primo incidente mortale, dal punto di vista cronologico, è proprio quello del giovane appassionato di snowboard che stava scendendo in alta Valsesia. La valanga, a quota 2.800 metri ha coinvolto in tutto quattro persone che stavano tornando da una gita di scialpinismo: due sono stati coinvolti solo di striscio e sono riusciti da soli a mettersi in salvo, un terzo è riuscito a scendere a valle per dare l’allarme con lo smartphone, ma il quarto giovane è stato completamente sepolto e i soccorsi si sono rivelati del tutto vani, oltre che molto complicati. La sua testa era praticamente sommersa a 60 centimetri di profondità di neve; come hanno spiegato i soccorsi alpini che si sono messi sulle sue tracce, il ragazzo aveva l’apparecchio Artva in grado di trasmettere l’esatta posizione quando si è travolti dalle valanghe: è stato trovato dopo neanche un’ora ma le sue condizioni purtroppo erano già troppo gravi per poter esser salvato. Seconda tragedia di giornata per le valanghe alpine viene segnalato poi in Trentino Alto Adige, protagonista in negativo l’Alpe di Siusi: la vittima si chiamava Marlena Vorhauser, una guida turistica di 62 anni, residente a Bolzano e in questa bella domenica di metà dicembre stava seguendo un’escursione non particolarmente probante sopra gli impianti di risalite dell’Alpe. Come riporta l’Ansa, la donna stava camminando con le ciaspole assieme ad un’amica: mentre stavano attraversando un canalone si è staccata la valanga che ha travolto l’escursionista, mentre l’amica è stata solo sfiorata.
VALANGHE SULLE ALPI: LA “TRIPLA” TRAGEDIA
La donna è riuscita a dare l’allarme e nel frattempo ha iniziato a scavare a mani nude perché spuntava un bastoncino che poteva essere quello dell’amica: in effetti poi i soccorsi sono riusciti ad estrarla proprio in quel punto, quando purtroppo era già troppo grave per poterla salvare. La terza e ultima morte assurda in alta montagna è avvenuta in Valtournanche e ha coinvolto addirittura una guida alpina: si chiamava Roberto Ferraris ed è stato travolto nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2.300 metri di quota, sopra la frazione Cheneil. L’uomo stava facendo da solo una escursione di scialpinismo quando una valanga pare si sia staccata sotto i suoi piedi: Ferrarirs faceva parte del Soccorso Alpino e sono stati i suoi stessi compagni a rintracciarlo diverse ore dopo che la moglie attorno alle 13 aveva dato l’allarme non vedendolo tornare. La domenica di tragedie poteva anche essere più tremenda se non si fossero per fortuna salvati in due sciatori travolti dalla quarta valanga in giornata mentre compievano un fuoripista sulla Punta Nera del Sorapis (raggiungibile dal Faloria sopra Cortina d’Ampezzo, Belluno). Uno dei due sciatori era riuscito da solo ad emergere dalla neve dando l’allarme all’elisoccorso mentre il secondo, aiutato dal primo, è stato messo in salvo ma riportando la frattura di una gamba.