Solo pochi giorni fa il giornalista Carlo Verdelli, sull’editoriale del Corriere della Sera, ha affrontato i problemi che attanagliano i giovani, passando anche attraverso la scuola e a ciò che il Governo Meloni ha messo in atto negli ultimi tempi. Ne è seguita la replica di Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, tramite una lettera pubblicata sullo stesso giornale.



Valditara ha voluto rimarcare innanzitutto la strategia posta in essere per migliorare la scuola italiana, ritenendo che l’attuale governo in carica detenga il primato su questo piano. Ed è soprattutto la persona dello studente ad essere posta al centro dell’attenzione e ad essere stata valorizzata secondo il Ministro, a partire dalla riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che mira ad offrire ai ragazzi più opportunità di lavoro e in tempi più celeri. E ancora il sostegno, col dibattuto tema della conferma, da parte delle famiglie, del docente di sostegno che abbia instaurato un buon rapporto con lo studente disabile, e con il vincolo triennale di permanenza dello stesso per garantire continuità didattica soprattutto proprio agli alunni con difficoltà.



TUTTI GLI INTERVENTI SULLA SCUOLA OPERATI DA VALDITARA

Giuseppe Valditara ha analizzato ogni punto saliente delle sue riforme, concentrandosi anche sull’attenzione rivolta agli studenti stranieri, nei cui confronti ci sarà l’obbligo di accertare la conoscenza della lingua italiana oltre all’attivazione di corsi pomeridiani per migliorarne l’apprendimento. Sempre poi nell’ottica della valorizzazione degli studenti il Ministro ha spiegato anche l’importanza della figura del docente tutor e del docente orientatore.

Ed infine Valditara ha voluto spiegare a Verdelli la sua decisione di vietare i cellulari in classe, per ‘disintossicare’ i giovani da tutti quei dispositivi nei cui confronti è nata una vera e propria dipendenza, e le nuove linee guida sull’insegnamento di Educazione Civica, smentendo Verdelli sul concetto di Patria come perno attorno cui ruota l’intera materia, ma ponendo la Costituzione italiana al centro della conoscenza degli studenti, e, in secondo piano, la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità nazionale che lo stesso Costituente definisce Patria.