Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara sta lavorando, fin dal giorno in cui ha assunto il ruolo di guida del dicastero, ad un’ampia rivoluzione del sistema scolastico. Infatti, da anni appare evidente a tutti che la scuola italiana versi in condizioni piuttosto difficili, tra carenze strutturali nell’organico, livelli di dispersione altissimi e, il punto principale su cui il ministro sta lavorando ora, la gestione degli studenti con disabilità.
Valditara ora, spiega il quotidiano La Stampa, punta ad una triplice azione per riformare l’ambiente del sostegno. In primo luogo, aumentare il numero di insegnanti di sostegno, poi perfezionare la loro preparazione professionale ed, infine, dare continuità al rapporto tra insegnanti e studenti con disabilità. In un’intervista rilasciata al quotidiano, infatti, spiega che “abbiamo necessità di incrementare il numero dei docenti”, ed infatti Valditara sostiene che “le nomine di ruolo autorizzate dal ministero sono 18.023”, che rappresentano “il 74% a fronte del 53,2% del 2022“. Inoltre, sostiene che “abbiamo assunto 68.269 supplenti fino al termine delle attività didattiche, con nomina fino al 30 giugno”. Ottimi risultati, ma che non sono ancora sufficienti a coprire le carenze strutturali della scuola italiana.
Valditara: “Ora lavoriamo alla continuità dei docenti di sostegno”
Andando avanti nella sua intervista, il ministro Valditara spiega che “stiamo lavorando alla modifica del regolamento per le supplenze, in modo da consentire la conferma dei docenti precari sui posti ricoperti per tutta la durata del ciclo scolastico frequentato dagli studenti con disabilità che sono loro affidati”. Similmente, però, sostiene che i docenti di ruolo attualmente assunti “sono già vincolati a mantenere la cattedra per almeno tre anni“.
Parlando, invece, della formazione specifica dei docenti di sostegno, Valditara sostiene che “tutti i docenti messi in ruolo con assunzioni a tempo indeterminato sono specializzati. Abbiamo sicuramente bisogno di incrementare in modo significativo i Tfa, cioè la formazione specialistica dei giovani sul sostegno“. Formazione che dovrà necessariamente riguardare anche i docenti di sostegno per gli studenti plus dotati, ma Valditara spiega anche che in questo contesto “un ruolo importante potrà svolgerlo il docente tutor”, sostenendo che potrebbe “essere utile la personalizzazione didattica” prevedendo per loro un percorso “che possa individuare i loro talenti e li valorizzi con il contributo degli altri docenti della classe”.
Parte anche la rivoluzione degli ITS
In una seconda intervista, rilasciata per il Sole 24 Ore, invece, Valditara ha spiegato anche quale sarà il futuro degli istituti tecnici, che dovranno prevedere un contatto tra studenti e datori di lavoro. Nel prossimo anno accademico, infatti, sarà avviata una sperimentazione del modello 4+2, ovvero percorsi di studio di 4 anni, al quale se ne aggiungeranno 2 di tirocinio. “Abbiamo più di un milione di posti di lavoro scoperti”, spiega Valditara, “è inaccettabile. La mia idea di scuola è quella costituzionale, ritagliata su misura dei talenti e delle abilità del singolo studente”. A questo scopo, spiega, è stato aumentato il coinvolgimento delle imprese nella didattica tecnica e laboratoriale, aumentando il numero di ore di formazione sul lavoro.