Giuseppe Valditara, ospitato a Quarta Repubblica per presentare il suo nuovo libro, ‘Lo studente al centro’, ha parlato anche dell’andamento generale della scuola, con studenti tacciati sempre più di essere violenti e rivoltosi e genitori che, concretamente, lo sono sempre di più nei confronti dei docenti. Il ministro dell’Istruzione e del merito, però, ci tiene a “non generalizzare”, sottolineando che seppur i casi di violenza adoperata dagli studenti “sono certamente in aumento”, al contempo “non riguardano la stragrande maggioranza dei ragazzi”.
Nonostante questo, però, Valditara precisa che “c’è un aumento del bullismo, ma l’aspetto a mio avviso più preoccupante è un aumento veramente esponenziale dell’aggressività di adulti, quasi sempre genitori, nei confronti i docenti o personale della scuola. Rispetto all’anno scorso”, precisa, “sono aumentate del 110% le aggressioni da parte dei genitori nei confronti di docenti, presidi o personale della scuola”. Questa violenza, peraltro, secondo Valditara, “è il segnale di uno scollamento fra famiglia e scuola” e che richiede, ora, di “ricostruire una grande alleanza” fra genitori e istituzione, ma anche “di proteggere i nostri docenti”.
Per questo, ha sottolineato, verrà presentata nei prossimi giorni una norma “per cui se un docente o un preside viene aggredito, non ha diritto soltanto lui al risarcimento del danno, [ma] anche la scuola potrà chiedere il pagamento di una somma di denaro a titolo di riparazione”. In questo senso va anche la norma per cui i danni delle occupazioni devono essere ripagati dagli studenti e Valditara ci tiene a precisare che “abbiamo ogni anno milioni di euro di danni. L’Associazione Nazionale dei Presidi soltanto per tre scuole di Roma a novembre ha calcolato danni per 350 mila euro”.
Valditara: “Lo studente deve tornare al centro della scuola”
Soffermandosi, poi, sul concetto di studente al centro, il ministro Valditara ne sottolinea l’importanza nell’azione di governo. Ne è un esempio, spiega, “Il docente tutor“, grazie al quale per la prima volta ci sarà una “personalizzazione della formazione modellato sulle esigenze del ragazzo, in modo da poter esaltare i suoi talenti, da poter favorire recupero laddove sia indietro, oppure favorire il ragazzo e le sue potenzialità laddove in classe si annoia”.
“Il docente tutor”, spiega ancora Valditara, “ha proprio questa funzione di coordinare l’attività degli altri colleghi così da individuare un percorso che sia sempre più personalizzato“. Così facendo si le lezioni di recupero non saranno solo più appannaggio dei figli di genitori ricchi, grazie al fatto che “abbiamo trovato dei soldi per pagare non solo i docenti tutor, ma anche i docenti disciplinari perché facciano questo potenziamento nei confronti dei ragazzi”. Sempre nell’ottica di mettere lo studente al centro va anche, spiega Valditara, la questione dei “docenti orientatori, perché sbagliare una scelta nel percorso scolastico rischia di pregiudicare chance di successo formativo” per lo stdente, spaesato tra le tante scelte possibili.