Valditara e la riforma dell’istruzione: “Partiremo dalla matematica”

In calce ad una visita presso l’istituto Opere sociali Don Bosco Salesiani di Sesto San Giovanni a Milano, il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha parlato di una futura riforma dell’istruzione. “La vera sfida che noi vogliamo lanciare come ministero e come governo per riformare l’insegnamento delle Stem“, ha detto, “che ci vede purtroppo oggi molto indietro rispetto ad altri paesi europei, è proprio quella di partire dalla realtà per arrivare alle astrazioni”.



“Bisognerà cambiare un po’ l’insegnamento della matematica“, ha detto ancora il ministro Valditara parlando della riforma dell’istruzione che vorrebbe attuare. “Mi confrontavo anche con Giorgio Parisi, che mi ha sostenuto in questa idea”, ha spiegato ancora. “Qui si formano quelle competenze che consentono alle nostre imprese di creare ricchezza. È sull’istruzione tecnica e professionale che si gioca il destino industriale di un Paese (..) dobbiamo fare una grande riforma per mettere al servizio del Paese le vostre intelligenze, un canale formativo che deve essere finalmente di serie A”, ha concluso infine il ministro Giuseppe Valditara.



Valditara e la lettera alle famiglie

“Ci sono 1,2 milioni di posti di lavoro che non vengono coperti perché le imprese non trovano qualifiche corrispondenti”, ha spiegato ancora il ministro Giuseppe Valditara, nel suo breve intervento all’istituto milanese. “Il 46 per cento delle imprese non trova qualifiche. La nostra formazione, rispetto alla Svizzera o alla Germania, è ancora troppo astratta e poco concreta. La nostra Regione, da questo punto di vista, è certamente all’avanguardia”.

Inoltre, recentemente il ministro Valditara ha anche diramato una circolare per le famiglie dei ragazzi che stanno attualmente affrontando l’ultimo anno della scuola primaria, ovvero la terza media e da gennaio dovranno iniziare a pensare all’iscrizione alle scuole superiori. “Sono infatti convinto che sia fondamentale, tutti insieme, sostenere le nostre ragazze e i nostri ragazzi in questa decisione”, si legge nella lettera, ma “occorre prima di tutto riconoscere e valorizzare le loro passioni, le loro predisposizioni e i loro desideri”. “Il dovere allo stesso tempo più delicato e importante della scuola e della famiglia è proprio questo”, spiega ancora il ministro Valditara, “ascoltare con pazienza, intelligenza e profondità i ragazzi per scoprire i loro talenti; aiutarli a decidere non sulla base di semplici emozioni, del sentito dire di amici e adulti, bensì sulla base di conoscenze concrete”.