Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in un’intervista rilasciata per Quotidiano Nazionale è tornato a parlare delle polemiche sorte attorno alla scuola di Pioltello che hanno portato all’ipotesi di fissare un tetto di studenti stranieri del 20% nelle classi, rispetto al 30% attualmente definito da una circolare. Un modo, secondo il ministro, “per evitare la formazione di ghetti etnici che allontanano l’integrazione e favoriscono la dispersione scolastica”.
Valditara, infatti, precisa che “l’Istat certifica una dispersione scolastica per gli stranieri pari al 30,1% e per gli italiani pari al 9,8%”, mentre la percentuale dell’insuccesso scolastico “per uno straniero è superiore del 22% a quella di uno studente italiano”. Soffermandosi sulla questione dibattuta del tetto del 20%, precisa che “c’è una circolare ministeriale del 2010 che già prevede il tetto del 30%”, ma che negli anni “è stata poco applicata“. Secondo Valditara la critiche al tetto sono pura “propaganda demagogica”, perché la realtà è che “occorre una più equilibrata distribuzione degli studenti stranieri fra le varie classi, una maggiore comunicazione fra scuole, un coordinamento degli uffici scolastici regionali e una intesa con i comuni”.
I presidi: “La posizione di Valditara è corretta”
Ma secondo Valditara non basterà fissare il tetto del 20%, perché sarà contestualmente necessario un potenziamento degli insegnamenti, sempre a beneficio degli studenti stranieri. “Chi avrà bisogno di rafforzare lo studio dell’italiano”, spiega, “seguirà corsi di potenziamento in apposite classi con lezioni pomeridiane di approfondimento”, che a differenza di oggi “saranno obbligatorie”. In tal senso il ministro sta lavorando per integrare “una formazione apposita per gli insegnanti e un investimento specifico di risorse”.
Sulla scia delle polemiche per la posizione del ministro Valditara è intervenuta anche l’Associazione nazionale presidi che, per messo del presidente Antonio Giannelli ha espresso sostegno alla proposta del tetto. “L’integrazione a scuola è un tema importante”, spiega al Giornale, specificando che “condivido” la proposta del tetto perché “per imparare meglio l’italiano è preferibile che la classe sia a maggioranza di italiani“. Corretto che il ministro Valditara sviluppi attorno alla questione “un dibattito”, ma secondo Giannelli è importante che si vada oltre alle “affermazioni di principio” per affrontarlo “nelle sedi opportune”. È inutile, conclude, “fare la gara a chi spara la percentuale più alta rincorrendo soluzioni ideologiche” se alle proposte non seguono “leggi“.