SCUOLA-LAVORO, LA PROPOSTA DEL MINISTRO VALDITARA: “EDUCARE ALLA BELLEZZA DEL LAVORO”
Inizia a prendere corpo una delle prime proposte di riforma strutturale della scuola messa in atto dal neo-Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «l’educazione al lavoro è fondamentale e deve essere appresa già dalle elementari». Lo ha detto in realtà lo scorso 11 novembre durante un’iniziativa editoriale di LiberoTv ma è stato ripreso solo in queste ore dopo che le diverse dichiarazioni sono state rese ai media. Dopo aver proposto contro le violenze in classe l’opzione di lavori socialmente utili, il Ministro in quota Lega vuole rilanciare il tema del rapporto stretto fra scuola e lavoro per elevare esperienze tecniche e professionali in vista di un rilancio completo del futuro dell’occupazione in Italia.
«La scuola – ha dichiarato Valditara nell’evento di LiberoTv – deve essere presidio, centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio ed è in questo contesto che vogliamo agire, considerando anche l’educazione al lavoro come fondamentale, che deve essere appresa già dalle elementari, come dicevano tanti illustri pedagogisti dell’Ottocento e del primo Novecento». L’obiettivo, spiega ancora il Ministro del Governo Meloni, è quello di abituare il bimbo-ragazzo «alla responsabilità e alla bellezza del lavoro, coniugare formazione con lavoro: questo è un obiettivo, una strategia che ispirerà il mio ministero».
RIFORMA SCUOLA, VALDITARA: “ISTRUZIONE TECNICA MAI PIÚ CANALE DI SERIE B”
Citando gli ultimi dati sul confronto tra Germania e Italia – che resta complesso visto su molti elementi i due Paesi hanno proprio modalità e regolamenti differenti – il Ministro Valditara approfondisce il suo ragionamento in vista di una prossima riforma sul tema dell’educazione al lavoro: «Pensate che in Germania l’80% dei ragazzi frequenta le scuole dell’istruzione tecnica e professionale, dell’apprendistato. Noi invece in Italia abbiamo il 58% dei ragazzi che frequenta i licei. Non dobbiamo poi stupirci che poi l’istruzione tecnica superiore, parallela all’Università, è stata frequentata in Italia da circa 20 mila ragazzi e in Germania da circa 900 mila».
Secondo Valditara, l’istruzione tecnica non può più essere «un canale di serie B, una scelta di risulta»; per questo motivo, il governo Meloni ritiene che l’educazione alla tecnica «sia il perno attraverso cui si costruisce una società che ha un sistema imprenditoriale forte, che dà lavoro. E che consente a qualunque competenza di realizzarsi. Dobbiamo anche considerare l’educazione al lavoro come qualcosa di fondamentale, che deve essere appresa sin dall’elementari». In conclusione, il Ministro Valditara conferma l’istruzione tecnica e l’educazione al lavoro come il vero pilastro del sistema produttivo: «le imprese chiedono qualifiche che oggi la scuola non è in grado di formare. Le imprese richiedono lavori, anche molto ben remunerati, che le famiglie non considerano quando scelgono le carriere scolastiche dei propri ragazzi».