LA LETTERA DEL MINISTRO VALDITARA SUL 25 APRILE: “FASCISMO È STATO UN MALE”

Il 25 aprile è la Festa di Liberazione Nazionale, una celebrazione che deve unire il Paese come lo ha unito nel 1945: questo l’appello del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nella lettera inviata e pubblicata dal “Corriere della Sera” dopo le tante polemiche che si sono susseguite in questi giorni contro alcune posizioni del Governo Meloni (migranti, natalità, ‘sostituzione etnica’ e quant’altro). Il retropensiero di alcune opposizioni e di parte della società intellettuale continua a ritenere diversi membri dell’esecutivo come rappresentanti di idee e pratiche fasciste, ma qui il titolare del MIUR non ci sta e dice senza alcuna remora: «il fascismo è stato un male ed è giusto essere antifascisti».



Per Valditara il concetto va ribadito in quanto «guai a fare del 25 aprile un giorno di parte e di divisione adombrando il sospetto che forze democraticamente elette in Parlamento siano fasciste». Il tema, per il Ministro in quota Lega, è che si possa ritornare agli anni bui della contestazione dove si «tentò di delegittimare tutte le forze democratiche non dichiaratamente di sinistra». Ribadendo dunque il male che è stato il nazi-fascismo, Valditara sottolinea come sia stato tale perché «ha privato gli italiani delle libertà politiche, della libertà di scegliere chi dovesse governarli. Poi perché ha scardinato alcune libertà fondamentali come la libertà di opinione e di pensiero arrivando a cacciare dalle università e dalle scuole chiunque la pensasse diversamente». Ha portato la guerra e ha fatto della violenza e dell’intolleranza il tratto caratteristico della lotta politica contro gli avversari: «Il fascismo ha quindi sposato il razzismo nazista sostenendo la inferiorità biologica e quindi giuridica di ebrei e non solo ebrei e collaborando alla loro deportazione nei campi di sterminio».



VALDITARA: “25 APRILE UNISCA: NON È FASCISMO DIFENDERE LE FRONTIERE”

Valditara a nome di tutto il Governo rileva come ancora oggi noi tutti ci dichiariamo antifascisti in quanto siamo «per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani». Il Ministro dell’Istruzione rileva poi come diversi elementi del fascismo si ritrovano in molte altre ideologie, a cominciare dal comunismo e le altre che hanno insanguinato il Novecento: «Oggi l’antisemitismo si respira an- che in quelle terre d’Europa dove è sempre più difficile dirsi e comportarsi da ebrei per via di un certo estremismo islamista, il totalitarismo si ritrova in quelle università che non ammettono un pensiero critico rispetto al politicamente corretto, l’intolleranza affiora in quella stampa che distribuisce patenti di fascismo a chiunque non garbi, e in quella politica che considera l’altra parte un nemico da delegittimare».



Il passaggio ultimo fatto da Valditara guarda proprio alla politica di questi giorni in Italia con un appello ulteriore a tutte le forze politiche e agli organi di stampa: «non è fascismo, per esempio, difendere le frontiere, celebrare l’identità di un popolo, considerare positiva l’idea di patria e proteggere gli interessi nazionali. Valori, questi, che sono largamente condivisi e praticati nelle democrazie occidentali. Occorre dunque fare attenzione che non si abusi del concetto di antifascismo considerandolo una patente buona per discriminare gli avversari politici e per evocare il pericolo di un improbabile ritorno alla dittatura». Intanto in Parlamento oggi pomeriggio si è assistito ad uno scontro ingente proprio sul tema del 25 aprile: la mozione delle opposizioni sul 25 aprile viene votata dalla maggioranza al completo, ma i gruppi di centrosinistra non ricambiano la mano tesa perché mancherebbe nel testo la parola “antifascismo”. «Oggi il ministro Valditara ha scritto parole condivisibili sul significato del fascismo e il valore dell’antifascismo, e Gianfranco Fini ha ricordato come An richiamò in tante occasioni l’antifascismo come valore fondante la nostra democrazia. È un peccato allora che questa parolina così importante, antifascismo, da cui deriva l’impianto della nostra Costituzione, non sia entrata neanche di striscio nella mozione della maggioranza sul 25 aprile. Un’inaccettabile omissione, una grande occasione mancata per dissipare ambiguità e reticenze della destra italiana», denuncia il senatore del Pd Alfredo Bazoli. Replica il senatore FdI Lucio Malan che in Aula attacca: «Dite che non votate la nostra mozione perchè non c’è la parola antifascismo: ma c’è scritto che condanniamo tutti i totalitarismi, siamo contro il fascismo, quindi c’è, è la stessa cosa. Secondo questo principio – conclude – i parlamentari costituenti non avrebbero dovuto votare la Costituzione perchè in quel testo non c’è la parola ‘antifascista’. Siamo stupiti che non la votiate».