Mattino Cinque, nella punta di questa mattina, ha avuto come piacevole ospite il ministro dell’istruzione Valditara del governo Meloni, Valditara. L’occasione è stato l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025 che oggi, 12 settembre, prende il via in quasi tutte le regioni d’Italia. Valditara ha attaccato dicendo: “La scuola di quest’anno ha tante novità, a cominciare dalla riforma dell’istruzione tecnico professionale. Gli istituti di ricerca ci testimoniano che mancano un milioni circa di tecnici specializzati, lavori specializzati, Union camera ha stimato che entro il 2027 il 47% dei posti di lavoro richiesti non sarà coperto con un danno di circa 35 miliardi di euro, per l’economia complessiva, per il pil”.
“Noi non possiamo sprecare queste straordinarie opportunità per i figli, i giovani e i ragazzi – ha proseguito Valditara – sarebbe un delitto se non pensassimo ad una scuola che collega formazione al lavoro e alle imprese, come si fa ormai in tutto il mondo sviluppato. Chi ha a cuore il destino dei nostri giovani ed è un vero riformatore deve immaginare una scuola che faciliti questo rapporto, le opportunità di lavoro, che faciliti l’inserimento nel mondo del lavoro e che offra una occupazione di qualità e ben retribuita, questo è quello che si prefigge la riforma della scuola”.
VALDITARA, LA SCUOLA, IL LAVORO E IL MODELLO DI SOCIETÀ
Valditara aggiunge: “O noi siamo ancora fermi a Gramsci, ad una visione “comunista” del vecchio Pci che vedeva il collegamento scuola impresa con il fumo negli occhi… noi vogliamo prendere esempio da ciò che si fa in Germania, Svizzera, Stati Uniti ed approvato da tutti i principali paesi nel G7 di Trieste, ovvero, far si che la scuola offra opportunità formative che favoriscano l’inserimento di buon livello nel mondo del lavoro”.
Valditara ha aggiunto: “Dalla scuola dipende anche il modello di società che vogliamo e costruiamo, se noi rifuggiamo dalla responsabilizzazione lasciamo fuori dalla nostra società il concetto di responsabilità individuale, ecco perchè ho insistito molto sul ridare il valore al voto in condotta, ho voluto sottolineare l’importanza della responsabilità individuale e non sociale, ho voluto anche affiancare ai diritti i doveri, come recita la nostra costituzione”.
VALDITARA, IL NUOVO SISTEMA DI VOTI E IL CELLULARE
Sulla questione dei voti: “Alle elementari – ha proseguito il ministro – si è introdotto un meccanismo di valutazione oltre a quello analitico che verrà perfezionato e accompagnerà nel corso degli anni la vita dello studente. Il giudizio sintetico veniva espresso con dei termini astrusi “in via di prima acquisizione”, ma cosa capite con questi termini? O magari con “valutazione intermedia?”. E’ molto più semplice, buono, sufficiente, insufficiente e ottimo, anche perchè sarà più semplice anche per il bambino capire”.
Sul registro elettronico: “Resterà perchè è comodo ma per i più giovani si è deciso di far tornare il diario obbligatorio, in quanto è importante questo collegamento immediato, questa responsabilizzazione, ma anche per scoprire subito i compiti. E’ giusto che il bimbo sappia quale compito ha per il giorno dopo, il giorno successivo e via dicendo. Non dimentichiamo l’importanza di carta e penna. Oggi sono tutti contro i cellulari ma quando lo dissi io due anni fa… ora ho proprio vietato l’uso del cellulare a scuola, in classe, anche a scopi didattici in quanto l’Ocse dimostra che ha effetti negativi su apprendimenti e sviluppo del quoziente intellettivo del ragazzo e bambino, impatti negativi su concentrazione e fantasia”, ha concluso.