È un duro (durissimo) attacco quello che il titolare del dicastero dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rivolto alla sinistra italiana – ed in particolare al Pd e alla sua segretaria Schlein – dal palco del raduno leghista che si è tenuto ieri in quel di Pontida e che l’ha visto tra i tanti protagonisti assieme al leader del Carroccio Matteo Salvini: un attacco che mira a mettere in luce i numerosi fallimenti degli anni di governo ‘rosso’, rapportandoli ai successi che lui ha ottenuto da quando è stato eletto tra le file leghiste (quasi) due anni fa.



Proprio da Schlein è partito Valditara, accusandola di non aver aumento “per 11 anni (..) gli stipendi degli insegnanti”, salvo poi accusare – ora all’opposizione – l’attuale governo di “sottopagarli”, per poi criticare le “idee vecchie e stantie” della sinistra troppo impegnata ad accusare i meloniani di “cerare una scuola classista” per accorgersi della “grande riforma dell’istruzione tecnica professionale” che il suo dicastero è riuscito a portare a casa; ricordando anche poi anche “l’ostruzionismo sul voto in condotta” che ricollega al fatto che per loro “chi devasta (..) non deve essere punito”.



Non solo, perché un sempre più infervorato Valditara ha anche sottolineato che “la sinistra non vuole restituire autorevolezza ai docenti (..), vuole un’istruzione identica per tutti [e] l’egualitarismo grigio” che dimostrano perfettamente il fatto che “detesta il principio di autorità [e] merito” ignorando la – per lui imprescindibile – necessità di “coltivare i talenti” dei giovani; e ancora, secondo Valditara la sinistra “è anche contro le linee guida sull’educazione civica” parlando “solo di diritti” ed ignorando completamente “i doveri”.



Valditara: “Non c’è differenza tra l’attuale sinistra e la tradizione anarchica e comunista”

Un lungo discorso/attacco che il ministro Valditara conclude sottolineando che – dal conto suo – “non c’è differenza tra questa sinistra e la tradizione comunista ed anarchica” che ritiene essere “la peggiore della nostra storia” recente: “La Lega – ha concluso tra gli applausi dei presenti – vuole stimolare il cambiamento; mentre la sinistra ha fallito su immigrazione e sicurezza, ma anche sulla scuola” in una perpetua assenza di “proposte serie” che vadano al di là del tentativo di “delegittimare il governo”.

Immediata – e forse scontata – la risposta dei vertici del Pd alle parole di Valditara, con il presidente dei senatori Francesco Boccia che ci ha tenuto ad invitarlo a “moderare le parole e vergognarsi (..) di attaccare la sinistra e il Pd” per poi ricordare che servono “progetti e idee” al posto di un “ministro che polemizzi con l’opposizione”; mentre la responsabile scolastica dei Dem Irene Manzi ha ricordato “il caos senza precedenti che ha contraddistinto questo avvio di anno scolastico” per chiedere – a sua volta – “risorse, progetti e pragmatismo” al posto delle polemiche sterili.