LO SCONTRO CON LA SINISTRA SULLA SCUOLA: PARLA IL MINISTRO VALDITARA, “SONO IN RITARDO DI 50 ANNI

È una sorta di bilancio dopo la prima parte della legislatura quello che fa il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervistato dal “Giornale” in vista dell’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva: al termine del complesso iter sulla riforma della filiera tecnologico-professionale il titolare del MIM si tiene stretto l’approvazione finale, contestando le tante polemiche alzate dalla sinistra anche in aula alla Camera.



«Si tratta di una riforma che ci mette al pari con le nazioni più avanzate, necessaria per colmare il divario con il mondo del lavoro», spiega Valditara sottolineando come solo in Italia la scuola per come era pensata rimane ancorata al passato, con l’opposizione di sinistra che sostiene tale “radicamento” tutt’altro che innovativo secondo il Ministro. Citare, come hanno fatto nel Pd, l’idea di scuola che aveva in mente Gramsci è uno splendido esempio: «Massimo rispetto per lui ma non per l’acutezza della sua proposta sulla scuola visto che aveva l’idea di una scuola unitaria uguale per tutti, un’idea sorpassata già 50 anni fa».



Lo scontro sul termine “addestramento”, citato in un emendamento presentato da Italia Viva e votato anche dal Governo, è il segno dell’ennesimo scontro sinistra-Valditara, con quest’ultimo intenzionato a rispondere per le rime questa volta: davanti ad una politica che deve per forza ragionare per soluzioni sensate, logiche e di buon senso, il Ministro leghista contesta lo scontro continuo con una sinistra che ancora ragiona «con il pregiudizio ideologico». Secondo Valditara la visione sul fronte scuola della sinistra è sostanzialmente «manichea ed estremista»: non solo, sarebbe anche prigioniera del mantra “dagli al fascista”, come conferma la surreale vicenda del professore abruzzese, «Si è gridato al pericolo fascista per poi scoprire che si trattava di uno scherzo di pessimo gusto fatto dagli studenti a un professore che non c’entrava nulla e aveva la tessera del Pd».



SOSTEGNO AGLI STRANIERI, DISABILI E STOP CELLULARE: LE NOVITÀ DELLE RIFORME VALDITARA

Con meno tono politico e più “tecnico”, il Ministro Valditara sempre sulle colonne del “Giornale” si sofferma sulle ultime novità introdotte dal piano di riforma della scuola messo a punto su più livelli dal Governo: è stato da poco approvato nel Decreto Scuola la figura dell’insegnante di sostegno per gli stranieri “nuovi italiani”, in modo da dare un aiuto concreto ai tanti giovanissimi arrivati da poco nel nostro Paese. Secondo il titolare del MIM viene previsto un docente reclutato in maniera specifica per insegnare la lingua a chi non la conosce o è appena all’inizio: «In una stessa classe ci possono essere ragazzi che hanno un gap di due anni di apprendimento e di competenze. Bisogna capire che questi ragazzi sono svantaggiati».

Sul fronte disabilità, grazie all’accordo con Indire (Ricerca per l’innovazione della scuola italiana), vengono previsti specializzazioni per 85mila insegnanti di sostegno dando la possibilità della continuità didattica che da almeno 20 anni chiedono le famiglie con figli disabili. Nel concreto, spiega Valditara, se la famiglia vede che il ragazzo si trova bene con il tal docente di sostegno fino ad oggi era rassegnata al fatto che cambiasse praticamente ogni anno, ora potrà chiedere di proseguire con lo stesso. Step finale, la crociata di Valditara contro i cellulari in classe ha portato esiti: «Un conto è l’Intelligenza Artificiale per perfezionare la didattica, altra cosa è usare il cellulare in classe. Così come sono convinto che il diario cartaceo resti fondamentale. Il Parlamento poi a settembre si esprimerà sul voto di condotta e sui voti alle elementari».