Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del merito, ha parlato a Dentro i fatti di Tgcom24 della Maturità 2023, che prenderà il via il prossimo mercoledì 21 giugno. Il Governo di Giorgia Meloni ha sancito il ritorno alla normalità, dopo che negli scorsi anni si era stati costretti a rivedere le modalità dell’esame di Stato a causa della pandemia di Covid-19 in corso. “I cambiamenti consistono nell’applicazione della riforma del 2017, che è molto equilibrata e ha avuto un ampio consenso trasversale. Noi siamo ben consapevoli che arriviamo da un periodo di emergenza sanitaria, che ha messo a rischio la piena preparazione dei giovani. Di questo ovviamene terremo conto”, ha affermato.



L’esponente dell’esecutivo ha inoltre illustrato quelle che saranno le prove. “Le prove saranno tre, due scritte e una orale. La prima prova scritta sarà orientata a verificare la padronanza lessicale, argomentativa ed espressiva degli studenti. Essa sarà comune a tutti gli indirizzi di studio. Le tracce saranno sette: due letterarie, tre argomentative di cui almeno una di carattere storico, due sull’attualità. La seconda prova riguarderà le tematiche classiche dell’ultimo anno”.



Valditara: “Maturità da affrontare con massima serenità”. Il messaggio agli studenti

Il Ministro Giuseppe Valditara ha voluto rassicurare coloro che si stanno avvicinando alle prove della Maturità 2023. “Non ci saranno stranezze né temi astrusi nelle prove scritte. Gli studenti potranno affrontarle con grande serenità”, ha affermato. Anche per quel che concerne la prova orale, vale lo stesso. “Il colloquio non sarà disciplinare, ma verterà sulla capacità dello studente di utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione in modo critico, facendo anche emergere delle riflessioni personali”.



E precisa: “Il PCTO, dato che col Covid-19 non si è potuto realizzare nel migliore dei modi il progetto di alternanza scuola-lavoro, non sarà prerogativa per l’accesso agli esami ma eventualmente oggetto di riflessione durante il colloquio orale, che potrebbe vertere anche sull’orientamento futuro. È un’occasione per discutere delle scelte di indirizzo che lo studente prenderà dopo l’esame di stato”. Infine, la raccomandazione: “È un esame che vogliamo sia improntato dai diretti interessati con massima serenità. Gli studenti stanno compiendo un passaggio importante e significativo nella loro vita scolastica”.