Il ministro dell’istruzione Valditara, ha parlato nelle scorse ore alla Camera dei Deputati, soffermandosi sull’anno scolastico 2023-2024, a cominciare dai risultati delle prove invalsi, spiegando: “Sono circa 2,5 milioni di studenti quelli coinvolti, dalle elementari fino alle superiori, e i risultati mostrano sin dalla scuola primaria un importante miglioramento, segnali su alcuni temi particolarmente delicati che ci hanno sempre visto in fondo alle classifiche internazionali, si può parlare di un inizio di una svolta”.



Valditara ha aggiunto: “Primi segnali di ripresa in seconda primaria per le invalsi, + 2% sulla matematica. Alla quinta elementare il 75% degli studenti raggiunto livelli pre pandemia in italiano e risultati rilevanti in matematica, con una quota di +5% e in inglesi con gli allievi che raggiungono il livello A1 superando in maniera ragguardevole la pre pandemia. Più 8 punti nel reading e 3 punti in più rispetto al 2018, mentre nel listening ben 7 punti in più rispetto al 2018, una svolta decisiva”. Si tratta di risultati che “confermano le preoccupazioni che ci hanno fatto varare Agenda Nord, c’è un peggioramento in italiano nelle zone del centro nord, cosa che io avevo già denunciato e qui incidono gli stranieri di generazione che non hanno un’adeguata conoscenza dell’italiano”.



VALDITARA E I DATI SULLE PROVE INVALSI “UNA SVOLTA IMPORTANTE”

Per la scuola di secondo grado Valditara parla di “svolta importante” elencando i vari miglioramento in italiano, matematica, inglese in tutte le zone del nord, aggiunge anche un “vero aumento notevole nel centro sud e nel mezzogiorno”, snocciolando anche in questo caso i vari dati che sono emersi dai risultati per le prove invalsi 2024. “Ma è soprattutto sulla dispersione implicita ed esplicita che si hanno dati clamorosi”, aggiunge il ministro.

“Nel primo caso è del 6,6 per cento, era dell’8,7 per cento nel 2023 ed era del 7,5 nel 2019, abbiamo migliorato di quasi un punto percentuale e su percentuali così limitate è tantisismo, rispetto al periodo pre pandemia, così come sono interessanti i dati degli studenti con buoni o ottimi risultati, 15,1 per cento nel 2024 rispetto al 13,3 per cento del 2023, con un aumento soprattutto nel sud”.



VALDITARA E I DATI SULLA DISPERSIONE ESPLICITA

Sulla dispersione esplicita, l’abbandono scolastico, i dati del 2023 segnano un 10,5 per cento rispetto all’11,2 del 2022 con un monitoraggio che prevede per il 2024 un dato del 9,4 per cento. “L’obiettivo PNRR 2026 è 10,2 quindi praticamente l’abbiamo già raggiunto nel 2023 e nel 2024 siamo quasi all’obiettivo 2030 che è il 9 per cento”.

Valditara aggiunge sugli obiettivi futuri: “Dobbiamo continuare a rafforzare la scuola elementare, percorso fondamentale per costruire basi solide, dobbiamo realizzare il potenziamento in italiano degli studenti stranieri e chi non lo capisce non deve occuparsi di scuola quindi il decreto legge deve essere approvato in tempi rapidi poi dal 2026 inseriremo i docenti specializzati nell’insegnare italiano a questi studenti”. Per Valditara bisognerà continuare ad investire anche nel sud, nei tutor, e quindi realizzare agenda nord perchè “C’è ancora qualche criticità nelle grandi periferie del nord”. Secondo il ministro la strada giusta è stata tracciata ed ora bisogna solo proseguire su questa linea