Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto ai microfoni della trasmissione di Rai Due “ReStart”, snocciolando il tema istruzione a 360 gradi. In primis, il membro dell’esecutivo Meloni ha chiarito che “la capacità del sistema Italia e ovviamente della nostra scuola di favorire il passaggio di un ragazzo che viene da una famiglia povera o modesta a un ceto sociale più elevato, il cosiddetto ascensore sociale, si è bloccata negli anni Settanta, perché la nostra scuola non è stata in grado di valorizzare i talenti: questo è l’obiettivo del merito, che intende dare un’opportunità a tutti con la personalizzazione dell’istruzione (insegnante tutor, ndr).



Nei giorni scorsi Valditara è stato al World Economic Forum di Davos: “Per la prima volta un ministro dell’Istruzione vi ha partecipato. Personalmente ho parlato anche della riforma che faremo dell’istruzione tecnica professionale, che vogliamo diventi un pilastro di Serie A della nostra formazione. Abbiamo anche argomentato sull’importanza dell’istruzione femminile e dell’educazione nei Paesi in via di sviluppo e, infine, ho lanciato l’idea di un incontro con i ministri delle Finanze per trovare nuove risorse da investire nella scuola”.



VALDITARA: “SERVE UN’ALLEANZA CONCRETA TRA SCUOLA E FAMIGLIE”

Il fatto che la figura dell’insegnante abbia perso carisma e autorevolezza, a giudizio del ministro Valditara, “dipende da più elementi. Innanzitutto, dalla contestazione in generale della figura dell’autorità, che deve essere rispettata, in quanto esprime le istituzioni. Poi, certamente, c’è anche il tema economico: nell’ultimo contratto abbiamo fatto l’aumento più alto di sempre per i docenti. Ci deve infine essere un’alleanza concreta con le famiglie: noi vogliamo attuarla con il discorso dell’orientamento, ma chiediamo anche la responsabilizzazione dei nuclei familiari quando i loro figli compiono gesti come quello di Rovigo (professoressa colpita con pallini sparati dagli studenti per mezzo di una pistola ad aria compressa durante la lezione, ndr).



Sul Reddito di Cittadinanza concesso solo a chi completa il percorso d’istruzione obbligatorio, il ministro Valditara ha riferito di avere scoperto, per mezzo di un’indagine condotta dai suoi collaboratori, che centinaia di migliaia di ragazzi percepivano il Reddito “senza avere terminato la scuola dell’obbligo. Allora abbiamo chiesto di collegare la misura all’adempimento scolastico. I centri di formazione per adulti? Funzionano, sono esistenti e stanno svolgendo la loro funzione egregiamente”.

GIUSEPPE VALDITARA: “FUGA DI CERVELLI? MANCANO QUALIFICHE ADEGUATE ALLE RICHIESTE DI MERCATO”

A scuola, ha proseguito Giuseppe Valditara di fronte alle telecamere di “ReStart”, gli studenti non possono essere lasciati da soli: “Ci deve essere una formazione forte, in modo che sia anche efficace l’alternanza scuola-lavoro. In tal senso, servono albi regionali con i nomi delle aziende che partecipano a questo percorso. L’alternanza è fondamentale e cito il caso della Lombardia, che usa molto questo strumento e ha tassi di occupazione molto elevati dopo il percorso formativo. Questo significa che il nostro sistema produttivo ha bisogno di giovani che abbiano già acquisito l’idea del lavoro e della nuova realtà”.

Infine, un grande interrogativo: come contrastare la fuga di cervelli all’estero? “In Italia le imprese non riescono a coprire 1,2 milioni di posti di lavoro per mancanza di qualifiche corrispondenti ed è un paradosso – ha commentato Valditara –. Significa che non c’è una qualificazione adeguata alle nuove richieste del mercato del lavoro. Poi, c’è un eccesso di burocrazia e noi, a partire dalla scuola, vogliamo semplificare. Per non parlare delle retribuzioni: l’Italia è il fanalino di coda d’Europa”.