Il ministro dell’Istruzione e del Merito torna a parlare della proposta di tenere aperte le scuole anche d’estate. “Innanzitutto, precisiamo gli obiettivi di questa iniziativa: recuperare ragazzi che hanno ritardi nella formazione, e qui entriamo nel discorso della riforma del tutorato e dell’Agenda Sud“, esordisce Giuseppe Valditara nel collegamento con “Diario del giorno“, speciale del Tg4. L’idea di tenere le scuole aperte d’estate rientra nel “percorso di individualizzazione della formazione, che significa venire incontro ad ogni ragazzo, consentire di approfondire e recuperare, laddove abbia problemi nella formazione. Questa attività di carattere extracurriculare può essere svolta di pomeriggio e anche d’estate. Ci abbiamo messo dei soldi per pagare tutor e insegnanti disciplinari“. La proposta si intreccia con l’Agenda Sud, il cui obiettivo è quello di “recuperare tanti ragazzi a rischio dispersione, perché vivono in realtà dove non hanno le stesse opportunità formative di ragazzi più fortunati“.



Ma è anche una proposta pensata per “le famiglie che lavorano e hanno giovani studenti, bambini, da mandare da qualche parte, spesso pagando somme notevoli per centri estivi“. Secondo il ministro Valditara, “la scuola deve aprirsi al territorio e alle famiglie dei lavoratori. Abbiamo tanti problemi legati a queste dinamiche familiare. Questo argomento tocca anche il tema della natalità e del lavoro femminile“. Per quanto riguarda l’ambito di applicazione di questa iniziativa, il ministro dell’Istruzione precisa che “i progetti in corso riguardano tutte le scuole, ma un’attenzione particolare deve essere destinata alle scuole elementari, medie e asili, proprio per venire incontro a quelle esigenze di cui parlavo prima“.



“IL GAP DA COLMARE E IL RUOLO DEI DOCENTI”

Per il ministro Giuseppe Valditaraè moralmente inaccettabile che il Paese sia spaccato in due” anche a livello di istruzione. “Dobbiamo dare le stesse opportunità formative, e quindi lavorative, a tutti i ragazzi. Come fare? Con un programma rivoluzionario. È la prima volta che, al di là di tante chiacchiere, si fa un percorso di questo tipo“. Al Tg4, quindi, entra nel merito del lavoro che sta svolgendo: “Grazie all’Invalsi abbiamo individuato 240 scuole, a cui manderemo più insegnanti, li pagheremo per svolgere le attività extracurriculari, inoltre estenderemo il tempo scuola, quindi ci sarà il tempo pieno, e ci sarà una formazione particolare per gli insegnanti e il coinvolgimento delle famiglie“.



Ma Valditara si è soffermato anche sul ruolo dei docenti, a cui bisogna ridare autorevolezza: “Bisogna partire dai contratti: abbiamo appena concluso il più importante, questo è il primo passo. Bisogna dare tutela al docente in caso di aggressione, noi abbiamo deciso che l’Avvocatura dello Stato difenderà gratuitamente il docente aggredito e nei casi più gravi si costituirà parte in giudizio per chiedere i danni di immagine. Inoltre, abbiamo esteso l’assicurazione contro gli infortuni. Oggi 1,2 milioni di lavoratori l’avranno“.

DAL VOTO IN CONDOTTA ALLE SOSPENSIONI

Ma servono anche strumenti concreti, a partire dal voto in condotta. “Tornerà a fare media alle scuole medie, ma soprattutto col 6 gli sarà rimandati a settembre e si dovrà studiare i valori di cittadinanza“. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara al Tg4 parla anche delle sospensioni degli studenti: “Andranno comunque a scuola, non starà a casa, ma per studiare. In casi più gravi, svolgerà lavori socialmente utili in ospedali, mense per anziani, associazioni caritatevoli proprio per imparare il valore della solidarietà e capire quanto conta stare in una comunità“. Infine, evidenzia l’importanza del voto per il percorso degli studenti: “Dobbiamo valorizzare i talenti di ciascuno, cercare di costruire un percorso sulle abilità di ogni ragazzo. Il voto è uno stimolo, può essere un momento per capire dove sei arrivato nel percorso. Quel che conta è la capacità del docente di coinvolgere e stimolare il ragazzo, il voto è una spia che si accende“.