All’alba del ritorno a scuola di gran parte degli studenti italiani – qui trovate il calendario completo regione per regione con tutte le eccezioni – il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista per il Resto del Carlino mettendo in fila tutte le più importanti novità che attenderanno studenti e docenti al suono della prima campanella dell’anno 2024-25; ma anche parlando del centrale tema delle assunzioni e dei posti vacanti, mettendo a tacere (si spera) una volta per tutte le male lingue che ipotizzano centinaia e centinaia di classi senza insegnanti.



Partendo innanzitutto dalle novità del prossimo (ed imminente) anno scolastico, il ministro Valditara ha voluto innanzitutto confermare che prenderà ufficialmente il via “la sperimentazione 4+2 dell’istruzione tecnico-professionale” in ben 172 scuole sul nostro territorio con l’obiettivo di dare “maggiori opportunità formative e lavorative ai giovani”; ma un riferimento doveroso va anche al “potenziamento dell’italiano per gli stranieri“, alla cosiddetta “Agenda Nord che si affianca al potenziamento di Agenda Sud” – con ben “225 milioni stanziati che si vanno ad aggiungere ai 325 già impiegati” – ed ovviamente al “divieto di cellulare per elementari e medie“.



Il ministro Valditara: “In autunno assumeremo 20mila docenti in più, poi altri 30mila nel 2025”

Dalle novità la palla passa presto al reclutamento degli insegnanti con il ministro Valditara che assicura fermamente che “sin dal primo giorno di lezione i docenti saranno in cattedra“, per poi scagliarsi contro “qualche sindacato e alcuni esponenti delle opposizioni” che alimentano un “allarmismo (..) del tutto ingiustificato”; mentre in un secondo momento il ministro ci tiene anche a ribadire che attualmente “i precari (..) sono 165mila e non 250mila come raccontato da qualcuno”, mentre il prossimo dicembre “diventeranno 155mila” grazie ai “concorsi Pnrr [che] si concluderanno”.



Il grosso problema però riguarda gli insegnanti di sostegno che concorrono al numero indicato dal ministro Valditara con ben “109mila” unità per via di – spiega al Resto del Carlino – alcune difficoltà dovute al fatto che “le università, in particolare quelle del Nord, non li specializzano in numero adeguato rispetto al fabbisogno“; e per mettere un freno a questa situazione che potrebbe diventare drammatica sostiene di aver “avviato la loro specializzazione con Indire” che porterà alla “graduale trasformazione dei posti di organico di fatto in organico di diritto”, arrivando infine “alla loro assunzione”.

Tornando poi indietro sulle sue stesse parole, il ministro Valditara ci ha anche tenuto a confermare che “fra ottobre e novembre verrà bandito [un concorso] per circa 20mila posti, di cui alcuni anche sul sostegno”, mentre nel 2025 ne verranno messi a bando “altri 30mila“; il tutto mentre quest’anno sono statti “recuperati” tutti quei docenti che erano risultati idonei dai “concorsi del 2020 [e] dimenticati dai precedenti governi”. Infine, il ministro ricorda anche che “abbiamo stanziato 3 miliardi” per il rinnovo dei contratti che si tradurranno in “160 euro lordi in più al mese” e competeranno con “i 124 dello scorso anno” e con “l’abbattimento del cuneo fiscale”.