Valditara: “Tutte le riforme per le scuole superiori”
Il neoministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è un professore di diritto romano a Torino, oltre che preside all’Università Europea dei legionari di Cristo a Roma. Adesso comincia anche la sua carriera da ministro nella quale ha come obiettivo quello di applicare varie riforme, come racconta al Corriere: “Non è la scuola dell’eguaglianza e non aiuta i ragazzi a realizzarsi costruendosi una soddisfacente vita adulta. Occorre una più incisiva personalizzazione dei piani di studio, anche con una articolazione della funzione docente, che consenta di coltivare le potenzialità di tutti, sostenendo chi è in difficoltà e alimentando le capacità dei più bravi. Bisogna garantire un orientamento che fornisca alle famiglie e agli studenti le informazioni per effettuare scelte consapevoli dalla scuola media. È inoltre fondamentale potenziare l’istruzione tecnico-professionale che va costruita in filiera con l’istruzione tecnica superiore”.
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Secondo Valditara bisognerà partire dalla riforma delle scuole superiori. “L’istruzione tecnico-professionale deve avere pari dignità dell’istruzione liceale. Deve fornire solide competenze di base e vanno rafforzate le discipline caratterizzanti con investimenti importanti nelle attività laboratoriali. La formazione tecnico professionale è dove si giocano le capacità pratiche che possono garantire a molteplici talenti una maggiore occupabilità insieme con una più forte competitività del sistema imprenditoriale. Come gli Its, le scuole devono poter utilizzare anche le migliori competenze professionali offerte dalle imprese. Vanno ridefiniti i profili professionali sulla base delle reali esigenze del territorio” ha spiegato il ministro.
Valditara: “19 decreti attuativi con i soldi del Pnrr”
Il Ministro non pensa solamente ad una riforma delle scuole superiori ma ad un progetto che sia “un’alleanza per il merito” che abbia lo scopo di sviluppare le ambizioni di ognuno, seguendo le proprie inclinazioni naturali. Al Corriere ha spiegato: “È con questo spirito che propongo una grande “alleanza per il merito” alle famiglie, al sistema-scuola, alle parti sociali: un’alleanza che permetta ad ogni studente, con la doverosa attenzione agli alunni con disabilità e bisogni speciali a cui va garantita stabilità di sostegno, di perseguire quel “pieno sviluppo della persona umana” affermato nell’articolo 3 della Costituzione”.
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Per questo motivo “Gli Its devono diventare l’altro pilastro, parallelo all’università, per formare le professionalità di cui l’industria ha bisogno. Abbiamo 1,5 miliardi di euro nel Pnrr, correremo per varare i 19 decreti attuativi entro l’anno e dobbiamo farlo nell’interlocuzione con regioni e parti sociali”. Allo stesso modo bisogna guardare al merito degli insegnanti. Questo “Significa riaffermare il loro alto ruolo sociale, strategico per lo sviluppo del Paese, riconoscendo anche economicamente impegno e competenza. Mi batterò perché quella del docente torni a essere una figura autorevole, caratterizzata dal rispetto, dalla dignità e dal decoro. Dobbiamo anche prevedere misure efficaci per tutelare l’autorevolezza degli insegnanti e la serenità del loro lavoro, riscoprendo negli studenti l’educazione alla cittadinanza“. Infine, un commento su un progetto che l’Italia potrebbe portare avanti con l’Africa: “La nostra scuola ha un grande valore e sarà il centro di un progetto di cooperazione verso un continente strategico come l’Africa. Scuole italiane in Africa? Perché no?”.
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