Nuovi aggiornamenti sul dramma di Valentina Milluzzo, la 32enne di Palagonia morta lo scorso 15 ottobre 2016 dopo aver abortito i due gemelli che da cinque mesi teneva nel grembo. A luglio inizierà il processo per sette medici rinviati a giudizio: i genitori della giovane chiedono giustizia per quanto accaduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania. La madre Giusi ha raccontato a Storie Italiane: «Purtroppo una nuova conferma che Valentina è stata fatta morire dentro un ospedale: io gli ho consegnato una figlia sana e l’ho riavuta dentro una bara. E’ da due anni e mezzo che mi chiede perché è morta la mia Valentina». E sottolinea: «Queste cose non devono più accadere a nessuno, portiamo i figli all’ospedale per essere protetti e curati, non per ritrovarli in una bara».



“VALENTINA SI SAREBBE POTUTA SALVARE”

Queste le parole del padre Salvatore: «Il 2 luglio inizierà il processo, la Commissione nominata dal Tribunale ha confermato tutto ciò che noi avevamo detto. Sette medici rinviati a giudizio per non aver fatto il loro dovere e per non aver detto a Valentina che doveva abortire, avevano l’obbligo di farlo e di dirlo a mia figlia. Se avessero osservato le linee guida della buona medicina, Valentina sarebbe ancora viva: noi andiamo a trovare nostra figlia in cimitero, questi delinquenti assassini vanno a lavorare». E a proposito del successo: «La controparte ha 30 giorni di tempo per fare qualche osservazione, ma le accuse sono sempre confermate e vengono sempre fuori cose più gravi: questi medici potevano salvare mia figlia ma non lo hanno fatto». Infine, le parole della sorella di Valentina Milluzzo: «Loro sapevano dall’inizio che questa gravidanza non avrebbe avuto buon fine, perché hanno costretto mia sorella a letto senza dirle il rischio che correva e senza farle delle analisi per vedere se c’era o non c’era un’infezione. Costretta a letto abbandonata a se stessa, mi chiedo perché tutto questo?».

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