Valentina Misseri, sorella di Sabrina, accusata dell’omicidio di Sarah Scazzi insieme alla madre, Cosima, è ospite di “Far West” per parlare dell’assassinio della cugina, che ha sconvolto la sua famiglia: “Sarah l’ha uccisa mio padre, sono strasicura. All’inizio non sapevo nulla, mio padre per me era insospettabile. Appena mio padre ha parlato del cellulare ritrovato, mia madre mi ha subito detto che secondo lei ci fossero coincidenze. Mi diceva: ‘Qua mi sa che le coincidenze sono un po’ troppe’ e io le dissi ‘Ma che stai dicendo’. Per lei era strana la storia del ritrovamento del cellulare ma io dato contro a mia madre. Io ho capito che c’entrava lui dopo aver fatto ritrovare questo telefono. In un interrogatorio aveva raccontato che Sarah si era fatta un po’ di pipì addosso mentre la stava strangolando e solo lui poteva saperlo. Ho riconosciuto il tono di voce della verità. Tutto il resto è la sceneggiatura di un film”.



Secondo la cugina, “Sarah quell’estate stava cambiando, stava diventando più bella. Mio padre nella prima versione aveva raccontato che non l’aveva mai vista con i pantaloncini, con il seno… Non sono attenzioni normali. Secondo me lui ci ha provato con Sarah, lei ha rifiutato e lui ha temuto che lei lo avrebbe raccontato a noi e così lui l’ha voluta zittire per sempre”.



Valentina Misseri: “È come se fossi orfana”

Valentina Misseri, ospite di “Far West”, ricorda anche un episodio prima dell’omicidio di Sarah Scazzi: “Mio padre dà dieci euro a Sarah e lo dice a Sabrina. Mia madre, quando è venuta fuori questa storia, si è arrabbiata tantissimo con noi perché secondo lei Sarah sarebbe potuta essere salvata. Forse lui voleva ‘comprarla’, comprare un affetto diverso”. Secondo le parole di Valentina, il papà aveva più volte mostrato atteggiamenti violenti: “Mio padre una volta l’ha minacciata con un’accetta, con una pietra. In Germania spaccò la testa a un signore. Avevamo 9 o 10 anni e per noi il bagno era una festa e io mi spogliai e lui disse ‘Non devi più farti vedere nuda da me’. Mi ha fatto sentire sporca”.



La donna, sorella di Sabrina, è convinta della colpevolezza di Michele Misseri: “La prima versione di mio padre ha un senso logico e lineare. È una storia brutta ma banale. Mentre nell’altra versione, c’era l’intenzione di prendere mia sorella. Oggi le vedo in videochiamata: mia sorella piange, mia madre sta in silenzio, e io non posso fare niente. Mia sorella dice sempre ‘Io lo so che da qui uscirò orizzontale’. La presenza di una madre mi manca, non si può descrivere. Io penso a lei tutti i giorni, quando mi sveglio e quando vado a dormire. Non posso chiamarla, confidarmi con lei. Mi manca un pilastro. E stessa cosa con mia sorella. Sono rapporti di vita quotidiana che mancano, è come se io fossi orfana e non avessi più nessuno”.

Valentina Misseri: “Non ho perdonato mio padre ma…”

Valentina Misseri non ha perdonato il papà ma continua ad avere contatti con lui: “Io ho avuto un padre che per 28 anni è sempre stato un bravo padre ma ammetto che quando ha confessato, io ho pensato che mai sarei andata a trovarlo. Poi, quando l’ho visto, mi sono messo a piangere e l’ho abbracciato. Non significa che l’ho perdonato, il rapporto è diverso, ma non mi sono sentita di abbandonarlo”. A detta della sorella di Sabrina, il loro caso sarebbe stato deciso in gran parte dai giornali e dai media: “I media secondo me hanno condizionato il processo perché i giudici comunque leggono i giornali e vedono la tv. La gente pensa che la mia famiglia sia di assassini. La mia fortuna è stata essere lontana e tornare due settimane dopo. Io stessa vengo chiamata ‘assassina’”.