Valentina Paolini, nota wedding planner, ha raccontato in Manuale di sopravvivenza al matrimonio tutte le difficoltà che si celano dietro a quello che viene considerato da tutti il giorno più bello della propria vita. Ecco le sue impressioni in esclusiva a IlSussidiario.net.
Quanto tempo è servito per raccogliere tutte le idee di ispirazione al libro?
Per la realizzazione del libro ho impiegato circa un anno. Non è stato semplice trovare tutte le informazioni riguardanti le credenze popolari. Molto spesso ho chiesto direttamente ai miei follower di raccontarmi le loro tradizioni e le loro usanze, così da poter avere un quadro più ampio e realistico. Per quanto riguarda invece l’aspetto pratico del matrimonio, avendo lavorato in questo settore come responsabile di una location per eventi, ero già abbastanza ferrata in materia. Ho parlato con moltissime coppie di sposi e ho avuto modo di conoscere quali sono le domande ricorrenti e quelle che, al contrario, nessuno pone. Per gli altri settori come fotografo, musica e così via, mi sono gettata nel web alla ricerca di tutte le informazioni possibili, tanto per i servizi che per le domande. Per queste ultime ho elaborato una sorta di statistica sulle più gettonate e su quelle meno frequenti, per poi analizzarle e comprendere se fossero ‘domande utili ma che nessuno chiede’, oppure se, effettivamente, potessero considerarsi ‘domande su casi particolari’. Avendo ripetuto questo metodo per tutti i fornitori, è stato un bel lavoro.
Cosa ne pensa dei matrimoni molto anti-convenzionali?
Penso che ognuno sia libero di raccontare il proprio amore nel modo che preferisce. A volte possono essere scelte estreme che non a tutti possono piacere, ma sicuramente non vanno giudicate né criticate: il mondo è bello perché vario. Se avessi degli amici a cui piace lo stile Gothic, ad esempio, sarebbe strano per me vederli vestiti come il principe e la principessa delle favole nel giorno del loro matrimonio, forse penserei di aver sbagliato cerimonia. Se una coppia di sposi venisse da me con un’idea anti-convenzionale e mi chiedesse di aiutarla nell’organizzazione, però, non mi tirerei indietro, anzi, lo troverei molto stimolante a livello creativo.
Non crede che ispirarsi ai film della Disney rappresenti uno standard irraggiungibile per la maggior parte della popolazione?
I film Disney narrano spesso come si sono conosciuti i personaggi e il loro innamoramento, per poi concludersi con sontuosi matrimoni e la classica frase ‘e vissero per sempre felici e contenti’. Fin qui ci arrivano tutti, ma si può dire che, tranne casi particolari, chiunque può sognare la storia d’amore Disney e viverla, non trova? Il percorso più duro è il dopo, quando arrivano le responsabilità e le necessità della famiglia, condite da altre mille preoccupazioni che potrebbero incrinare il rapporto di coppia, se non fortemente stabile. Il segreto, a mio avviso, sono il dialogo, il confronto e il supporto reciproco. Ogni persona ha bisogno di un complice per poter affrontare le difficoltà: bisogna avere lo stesso obiettivo per ‘vivere insieme felici e contenti’.
Qual è il target a cui è rivolto questo libro? Crede che le giovani donne possano immedesimarsi in questa situazione?
Il mio libro è rivolto a tutte le coppie senza distinzione di budget, tipologia di evento o stile. È una sorta di guida temporale sul ‘come si fa e quando si fa’, ma, essendo il matrimonio un evento personalizzabile al 100%, è possibile saltare delle sezioni senza ripercussioni sulla riuscita generale dell’evento. Prendiamo il caso più comune: una giovane coppia di futuri sposi non vuole celebrare il rito in chiesa. Niente paura, nel manuale sarà possibile saltare interamente la sezione sulla scelta della chiesa e passare direttamente alla scelta della casa comunale e all’organizzazione del rito civile senza alcun problema. Al giorno d’oggi credo che le coppie di futuri sposi abbiano sempre più bisogno di un aiuto nell’organizzazione del loro giorno più importante. In primis perché, nella maggior parte dei casi, hanno lavori full time e una vita sociale abbastanza impegnativa e, quindi, far coincidere i loro ritmi con quelli dei fornitori molto spesso è una lotta. In secondo luogo, perché non sempre si è a conoscenza di tutte le cose che si possono (e si devono) fare ad un matrimonio. Un manuale che permetta loro di risparmiare tempo e di conoscere in linea di massima tutte le nozioni per l’organizzazione dell’evento è sempre un ottimo aiuto.