Valentina Persia e il dramma della morte del marito Salvo

Attrice e comica di successo, Valentina Persia solitamente in tv fa sorridere e divertire il telespettatore. La sua vita è stata tutt’altro che una risata. Giovanissima, infatti, ha dovuto dire addio al compagno e marito Salvatore, stroncato da una malattia congenita al cuore. 4 anni d’amore che hanno lasciato il segno nella vita dell’attrice e comica romana che, ospita di Silvia Toffanin a Verissimo, ha raccontato: “la morte di Salvo? Una cosa così non si supera mai, si cambia solo prospettiva. A oggi io continuo a parlare con lui e a sentirlo vicino. Ho vissuto un momento molto doloroso della mia vita – ha sottolineato Valentina Persia – ma grazie a lui ho capito cosa voglia dire amare. È stato uno choc, ma oggi lo dico sorridendo perché mi ha promesso che ci sarebbe stato e continua a seguirmi. Se continuo a sorridere, lo devo a lui. Soffriva di una miocardite congenita, ogni anno insieme ha avuto un infarto, però mi aveva preparato, sapeva che sarebbe morto presto”.



La Persia parlando sempre della morte del compagno Salvo ha sottolineato: “non si supera, rimane amore per sempre, si cambia la prospettiva. Continuo a parlare con lui, continuo a mandargli le mie preghiere e spero sia sempre orgoglioso di me, come credo che la tua mamma lo sarà sempre di te”.

Valentina Persia e i figli: la depressione post partum

Dopo la morte del compagno Salvo, Valentina Persia è diventata mamma di due bellissimi figli. Si tratta di Lorenzo e Carlotta, due gemelli nati con la fecondazione in vitro. La nascita dei figli è stata un altro momento di grande difficoltà nella vita dell’attrice e comica romana che ha confessato: “Avevo paura di non farcela e non dare supporto a due estranei”. Dopo il parto, infatti, ha sofferto di depressione post partum: “quell’amore che tutti mi dicevano che avrei avvertito immediatamente con la maternità, io non lo avvertivo”.



La Persia ha rivelato a Verissimo: “nell’immaginario comune, quando si diventa mamma arriva subito quell’amore immenso. Per me non è stato così. Forse perché avevo grosse aspettative e troppe pretese da me stessa, ma io, dopo la loro nascita, sentivo solo stanchezza. Li guardavo e dicevo perché non sento l’amore, perché non avverto niente. Mi sentivo una mamma inadeguata, inadatta, avevo attacchi di panico”. Un momento davvero buio della sua vita che l’ha spinta a chiederle aiuto: “mi sono rivolta a una psicologa e ho capito che non ero una mamma sbagliata, ero soltanto una mamma sola e stanca. Oggi ce l’ho fatta e sono molto orgogliosa di me”.