Valentina Pitzalis chi è: oggi simbolo della battaglia contro i femminicidi
Valentina Pitzalis è diventata il simbolo della battaglia contro il femminicidio. La sua storia sarà al centro della nuova puntata de Il Terzo Indizio e sembra ripercorrere un copione molto simile a quello di tante donne vittime del rancore e della rabbia di uomini che sostengono di amarle. Dopo un’infanzia serena ed una adolescenza come quella di molte sue coetanee, arriva l’incontro con Manuel Piredda, l’uomo di cui si innamora perdutamente e che crede fermamente possa essere l’amore della sua vita. I due convolano repentinamente a nozze ma ben presto quell’amore apparentemente “normale” si trasforma in vera ossessione. Una gelosia cieca che porta alla fine della loro storia e ad un piano di morte da parte di Piredda che sarà portato a compimento la notte del 17 aprile 2011.
Raggiunto Manuel Piredda nella sua abitazione a Bacu Abis, Valentina Pitzalis si farà ingannare dalla scusa di un incontro chiarificatore. Qui il suo ex marito metterà a punto il suo gesto folle: l’uomo le dà fuoco dopo averle gettato della benzina addosso sfregiandola indelebilmente. Nel rogo però Manuel Piredda perderà la vita. All’epoca dei fatti Valentina, rimasta miracolosamente viva, ha 27 anni: da quella incredibile tragedia si risveglierà in un letto d’ospedale col volto completamente sfigurato, una mano amputata e l’altra gravemente danneggiata.
Valentina Pitzalis: da vittima a ‘carnefice’, la fine di un incubo
Per Valentina Pitzalis l’incubo non è ancora finito perché Roberta Mamusa, madre di Manuel Piredda, l’accusa di aver ucciso il suo ex marito. Nel 2016 viene presentata una prima denuncia nei suoi confronti che però viene archiviata. Ne seguirà una seconda in seguito alla quale Valentina Pitzalis viene indagata per omicidio volontario. Contro di lei però non sarà mai trovata alcuna prova. L’incubo per la donna è terminato il primo ottobre 2020 quando il gip ha liberato Valentina Pitzalis da ogni accusa a suo carico: “Dopo tutto quello che ho passato non sono in grado di supportare le spese legali che ho affrontato anche se ho vinto la causa, perché la controparte si è dichiarata nullatenente e non si è arrivati a un processo. Tutte le spese sostenute, che ammontano a circa 98mila euro, dovrei pagarle io”, aveva svelato la donna a Verissimo.
Oggi Valentina Pitzalis ha 39 anni. Alla trasmissione di Canale 5 raccontò quali sono state le peggiori conseguenze subite: “La cosa più difficile è stato perdere l’autosufficienza, mi hanno amputato la mano sinistra. I medici mi hanno salvato la mano destra. Ho subito una violenza inaudita dalla persona che credevo di amare”. A 27 anni Valentina Pitzalis si ritrovò la vita completamente stravolta: “Ho subito per anni violenza psicologica, senza riconoscere i campanelli d’allarme. Manuel mi ha isolato dai miei cari, non potevo parlare al cellulare, aveva una gelosia patologica”, ha ricordato. Oggi Valentina Pitzalis è riuscita a rinascere ma alle spalle e nell’anima continuerà a portarsi per sempre dietro quelle ferite indelebili: “Ho avuto la fortuna di sopravvivere. Ma mi hanno fatto sentire in colpa per non essermi chiusa in casa a piangere, invece ho scritto un libro. Lui è morto, ha pagato con la sua stessa vita quello che ha fatto. La sua famiglia mi ha accusato di induzione al suicidio, cercando di farmi apparire come carnefice. Hanno detto che avevo appiccato io l’incendio in cui io ho bruciato, ma il caso è stato archiviato perché era chiaro. Non ho più il naso, le orecchie, ma il sorriso non me lo toglieranno mai. Io pratico la felicità”.