Valentina Pitzalis, donna a cui nell’aprile 2011 il marito Manuel Piredda diede fuoco ricoprendola di benzina, ha parlato ai microfoni del “Corriere della Sera”. L’uomo, in quella circostanza, perse la vita, mentre lei perse una mano, l’altra fu compromessa per sempre e il suo volto fu completamente sfigurato. Oggi, Valentina ha una mano bionica in titanio e carbonio: un arto artificiale studiato per lei dall’officina ortopedica Maria Adelaide di Torino: “Il prossimo passo sarà farmi da sola la piega con il phon – ha spiegato –. Non potrò mai essere di nuovo autosufficiente. La protesi è fantastica, mi garantisce 14 movimenti, ma non è impermeabile. Quindi per lavarmi, per esempio, avrò sempre bisogno dell’aiuto di un’altra persona. Però, per una che ha perso la mano sinistra e può usare la destra solo al 60 per cento, poter di nuovo fare da sola cose semplici come tagliare una fettina di carne, è bellissimo. Non do più niente per scontato”.



Come ha spiegato Valentina, ci sono ancora però tanti leoni da tastiera, sui social, che la prendono di mira e che continuano e continueranno a tormentarla. Del resto esiste quella che si chiama “vittimizzazione secondaria: sono sopravvissuta e non ho rinunciato a vivere, dunque sono colpevole”.

VALENTINA PITZALIS: “MANO BIONICA PAGATA GRAZIE A UNA RACCOLTA FONDI”

Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, Valentina Pitzalis ha rivelato che le spese per la mano bionica sono state sostenute per mezzo di un aiuto collettivo: “La protesi l’ho pagata grazie a una raccolta fondi della Fondazione Doppia Difesa fatta nel 2012. La Asl sarda ha coperto un’altra parte. L’officina ortopedica ha fatto il suo. E poi ho sempre accanto a me l’associazione Fare X Bene, che mi accompagna dalla fase processuale. Come vittima scampata a un femminicidio lo Stato non mi ha mai riconosciuto nessun aiuto. Come persona con disabilità, nemmeno: il tabellario per le protesi è fermo al 1999, senza un supporto esterno non avrei mai potuto pagare i 40mila euro per la mano nuova. In Grecia una protesi del genere è totalmente a carico del sistema sanitario nazionale”.



Dopo questa indispensabile “svolta”, Valentina ha affermato senza esitazioni di essere diventata Wonder Woman, adesso. E questo mi fa sentire ancora più forte”.

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