Antonella racconta a Le Iene la storia della sorella Valentina Giunta, uccisa a coltellate nella sua casa dal figlio di 15 anni. Un’occasione per ribadire una dura condanna nei confronti di autorità e servizi sociali. La vittima infatti aveva denunciato l’atteggiamento aggressivo del figlio e del compagno, portando a verbale le minacce che aveva dovuto subìre nel corso dei mesi precedenti l’omicidio. Un gesto che secondo i familiari di Valentina, poteva forse essere evitato se chi di dovere avesse adottato i giusti provvedimenti.



Valentina Giunta è stata assassinata sulle scale di casa, l’appartamento dal quale stava per traslocare in vista di una nuova vita lontano da quel quartiere. La donna aveva deciso di lasciare definitivamente il compagno detenuto nel carcere di Catania. La scelta però non era andata giù al figlio 15enne, che aveva uno stretto rapporto di ammirazione nei confronti del padre e si era trasferito a vivere nella casa dei nonni paterni. Dopo una serie di gravi violenze e di minacce palesi nei confronti della madre, arriva l’episodio finale, la furia di un omicidio compiuto con un coltello da cucina.



Omicidio Valentina Giunta, le accuse della sorella: “L’avete abbandonata”

Valentina aveva denunciato più volte la pericolosità della situazione che stava vivendo, temendo che il figlio potesse essere negativamente influenzato dalla famiglia paterna, aveva anche richiesto ai servizi sociali di occuparsi della situazione. “Perchè non è stata mai ascoltata?” Si chiede ora la sorella ai microfoni de Le Iene. La donna uccisa, stava riallacciando i rapporti con le sue sorelle, dopo che l’ex marito l’aveva fatta allontanare, di fatto, quasi segregandola in casa e non permettendole di uscire durante la convivenza. Valentina, nonostante avesse capito bene che tipo di strada stesse prendendo il figlio, non lo ha mai palesemente denunciato. L’amore di madre, dice Antonella, l’aveva portata a decidere di allontanarsi piuttosto che continuare a subire le aggressioni fisiche e verbali del ragazzo.



Ora però nell’intervista la sorella di Valentina Giunta, fa capire chiaramente che potrebbero essere accertate delle responsabilità, nei confronti delle istituzioni, colpevoli di aver sminuito più volte le paure della donna, e non aver agito concretamente nei confronti della famiglia dell’ex marito, che la minacciava costantemente. Anche gli stessi servizi sociali, come racconta Antonella, si sarebbero limitati a chiamare telefonicamente Valentina per informarla che suo figlio aveva abbandonato la scuola, ma senza intervenire allontanandolo da quella famiglia paterna con numerosi precedenti penali alle spalle, che stava evidentemente contribuendo a deviare la condotta del ragazzo. Clicca qui per l’intervista video de Le Iene.