Una bella e lunga intervista quella rilasciata da Valentino Rossi, in vista del weekend di Misano, l’ultimo gran premio della sua carriera in Emilia Romagna, in casa, per il Dottore. Interpellato dai microfoni di Sky Sport, il numero 46 ha trattato vari argomenti intimi, a cominciare dalla futura paternità, dopo l’annuncio della sua compagna di essere in dolce attesa: “Io papà? La percezione c’è . racconta il centauro – la Franci (Francesca Sofia Novello, la sua fidanzata ndr) ha un po’ di pancia, anche se lo capirò a fondo solo quando terrò la bimba in braccio per la prima volta. La sto vivendo bene ed è molto poetico e romantico che sia rimasta incinta proprio quando ho detto che smettevo di correre. Forse non è proprio un caso. Un po’ di destino c’è”.



Dalla futura paternità al ruolo di suo padre e di sua madre, Graziano e Stefania: “Sono due persone speciali. Il mio segreto è il mix tra due persone così diverse. Mia madre è seria, tranquilla, educata, mentre Graziano è geniale, mezzo matto. Nel mio carattere ci sono queste due caratteristiche”. I due si sono separati quando il Vale era molto piccolo: “Naturalmente ho sofferto la separazione dei miei genitori, avevo 10 anni. Ma litigavano spesso e per me come qualità della vita è stato meglio. E poi quando si separano acquisti naturalmente potere e libertà, giocando a rimpattino l’uno con l’altro”.



VALENTINO ROSSI E L’ADOLESCENZA: “FINO A NOTTE FONDA SULLE MINIMOTO”

Valentino Rossi svela di essere stato sempre guidato dalla passione: “La passione per le moto è stato il filo conduttore della mia vita, non solo guidare, ma anche i caschi, le grafiche, gli altri piloti. Poi mi sono interessato a macchina, F1, Superbike, ho proprio trovato il mio mondo”. Quindi ha proseguito: “Il mio difetto è essere ritardatario, un po’ come mia madre”.

Un’adolescenza passata a 360 gradi sulle due ruote: “I miei genitori mi hanno sempre dato grande libertà e fiducia, stavo sino a notte fonda alla pista delle minimoto, tornavo a casa in moto da solo. Ero un bravo ragazzo, non ho mai fatto particolari casini, non li ho mai delusi, mi sono meritato la fiducia. Eravamo degli scalmanati con i motorini, i nostri social erano gli scooter. Sin da ragazzini il passatempo era quello, cercare di andare con le ragazzine e maneggiare con i motorini. L’elaborazione del motorino e andare per strada a impennare era l’Instagram di adesso”.