QUAL’È LA CARRIERA DI VALENTINO ROSSI?
Durante la trasmissione di Italia 1 Le Iene, ampio spazio verrà dato anche a Valentino Rossi, campionissimo della Motogp, che si ritirerà a fine stagione, che dunque si racconterà al microfoni di Nicola Savino, giusto pochi giorni dopo l’addio ai suoi fan sulla pista di Misano. Per il Dottore le prossime sono solo le ultime settimane in sella a una moto di Motogp: andiamo dunque a ripercorrere brevemente la sua carriera, davvero straordinaria e culminata con nove titoli iridati. Avvicinatosi ai motori fin dalla più tenera età grazie al papa Graziano, pilota motociclistico di gran successo, Rossi esordisce già nel 1996 a 17 anni nel motomondiale: il piota di Tavullia mette subito alle spalle i primi risultati di rilievo (come il primo podio, nell’agosto in Austria e il primo successo a Brno) e subito stupisce tutti per il suo grandissimo talento e la carismatica e irriverente personalità.
Due anni dopo il pesarese approda alla classe 250 con Aprilia: nello stesso anno chiude il campionato da secondo e un anno dopo fa suo il secondo mondiale. Rossi sta già diventando un’icona nel mondo delle due ruote e nel 2000 pure approda alla classe 500 con Honda e dopo in appena due anni trova ancora un secondo posto e il terzo titolo iridato. Il salto di qualità definitivo arriva nel 2002 quando esordisce in Motogp e subito conquista un altro mondiale, non scendendo mai oltre al secondo gradino del podio in campionato (eccezion fatta per la gara in Repubblica Ceca dove è costretto al ritiro).
VALENTINO ROSSI: APICE E CROLLO DEL DOTTORE
Da qui sono solo scintille per il Dottore, che vince anche il titolo della classe regina anche nel 2003: in cerca di nuovi stimoli, il pesarese all’inizio del 2004 lascia la Honda campione del mondo e approda in Yamaha (diventato anche uno degli sportivi italiani più pagati), anche se la scuderia giapponese è in crisi nera. Missione di Rossi è di risollevare la casa Iwata, nonostante la forte opposizione della sua vecchia squadra (che ad esempio gli vieta di provare la nuova moto nei test finali). Contro ogni pronostico Valentino Rossi riesce nell’impresa e pure nel 2004 diventa per la sesta volta campione nel mondo: il miracolo gli riesce anche nel 2005, ma l’anno dopo il Dottore si deve inchinare a Hayden. Da qui però si aprirà una parentesi difficile per il pilota italiano: i campionati 2006-07 non lo vede come unico protagonista, ma Rossi ha modo di vendicarsi nel 2008 quanto torna sul tetto del mondo, acciuffando all’ottavo titolo ridato.
Di fila per Rossi sono due annate positive con la Yamaha: nel 2009 è ancora campione del mondo mentre l’anno dopo, complice un grave infortunio alla gamba, e chiude da terzo la stagione. Il 2010 è però anche caratterizzato delle continue frizioni con la scuderia di Iwata e soprattutto col compagno Jorge Lorenzo, con cui non saranno mai rapporti pacifici. Al termine del campionato del mondo, non desta scalpore il suo addio al team giapponese e il passaggio alla Ducati: un duo tutto italiano che manda in visibilio i suoi fan dello Stivale. Il matrimonio però non ha davvero successo: nelle stagioni 2011-12 in sella alla Rossa, Rossi chiude il campionato con appena un sesto e un settimo posto. L’amore tra le due eccellenze italiane non sboccia e dunque il pilota italiano torna “Figliol prodigo” alla Yamaha all’inizio della stagione 2013.
Con la casa giapponese sono ancora scintille, ma solo in pista: Valentino Rossi è protagonista assoluto nella classe regina e il 2015 pare l’anno giusto per trovare l’ennesimo titolo mondiale. Purtroppo come è noto il titolo svanì all’ultima gara in Valencia, complice la rivalità con il collega Lorenzo (da qui il mito del “mondiale rubato” e del “biscotto” Marquez-Lorenzo): gli anni seguenti sono buone gare per l’azzurro ma poche scintille e ancora a livello di risultati il Dottore ottiene sempre meno. Nelle ultime stagioni le prestazioni del pesarese crollano e anche in questa stagione 2021 che ormai volge al termine Rossi si deve accontentare solo di piazzamenti poco importanti. Sono però queste anche le ultime gare de il Dottore, che a fine stagione appenderà il casco al chiodo.