Valentino Rossi smette di correre con le moto. “Due anni fa – ha dichiarato – non ero ancora pronto a ritirarmi, dovevo provarle tutte. Ora sono in pace con me stesso. Questo è il momento giusto”.  Sembrerebbe normale che la prima reazione fosse quella della tristezza, ma il “Dottore” la scongiura con il suo sorriso, con la serenità con cui affronta una delle curve più difficili dell’intero “circuito della vita”. I grandi campioni sanno quando fermarsi: l’abbiamo visto con Federica Pellegrini che ha annunciato da pochissimo la sua decisione di smettere di gareggiare.



Il 5 agosto 2021 resterà per sempre, comunque, il giorno in cui Valentino Rossi, nove volte Campione del Mondo, si è ritirato dalle corse, o meglio, dalla MotoGP, visto che resterà un “pilota per sempre” – come lui stesso ha affermato – correndo con le macchine.

In questa vita nulla esiste di eterno e tutto ha una fine, lo dice lui nelle interviste ed è particolarmente vero proprio nel suo caso. Quando avviene in questo modo, il ritiro non è una rinuncia, ma una conferma della consapevolezza di chi si è, della propria identità. Non è una sconfitta, ma una conquista, anche in termini di serenità. A parte il decimo titolo mondiale non vinto, il numero 46 dice di non aver rimpianti. In astratto può sembrare una frase presuntuosa, eppure è solo il modo diretto, semplice, per dire che le cose finite a volte non sono solo “terminate”: sono semplicemente perfette. Finiscono perché sono complete, terminate. Andare avanti non aggiungerebbe nulla, non le migliorerebbe in nulla e non le abbellirebbe perché, appunto, hanno già espresso il loro massimo.



A parte i numeri da record, credo che Valentino Rossi sia certamente sul podio più alto del mondo per come è riuscito ad avvicinare enormi masse di persone al motociclismo. Tantissimi tifosi hanno cominciato a seguire il mondo delle due ruote grazie a lui: e, sulla sua scia, molti ragazzi hanno intrapreso la difficilissima carriera del pilota. Lo sanno benissimo gli sponsor e la macchina della pubblicità che ha fatto di Rossi uno degli uomini dal maggior fatturato sportivo. Ce lo ricordiamo tutti: Valentino ebbe quell’incidente con il fisco perché il suo indotto economico era veramente enorme. 



Questo successo non è direttamente proporzionale alle vittorie e ai record. C’è qualcosa che arriva direttamente al cuore delle persone, c’è qualcosa per cui un cuore parla a tanti cuori, e questo qualcosa era nel repertorio di Valentino Rossi come in quello di pochissimi altri.

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