In attesa di poterlo finalmente rivedere in pista (presumibilmente ai primi di luglio, stando le ultime indiscrezioni sulla stagione 2020 della Motogp), ecco che torna sotto i riflettori il campionissimo nel motomondiale Valentino Rossi, che ai microfoni del portale motogp.com si è mostrato più che hai impaziente di dare il via alla propria stagione. Che di certo sarà la sua ultima in Yamaha, ma che potrebbe anche essere l’ultima in generale per il Dottore, che a 41 anni compiuti ha già riferito che intende appendere il casco al chiodo se non sarà in grado di essere veramente competitivo. Un pericolo che però per il momento non dovrebbe verificarsi, come ha riferito lo stesso Rossi, fiducioso in vista di questa stagione 2020 del Motomondiale, che deve ancora di fatto aprirsi. “I test invernali non sono stati poi così male. In Yamaha molte cose sono cambiate dalla fine della stagione precedente… Se Yamaha lavora al 100 percento, possono offrire una moto vincente”: le parole del Dottore, rassicurato dunque rispetto a quanto occorso nella seconda parte della stagione 2019, dove le prestazioni della sua M1 erano profondamente calate.
ROSSI: IL 2020 SARA’ UN CAMPIONATO STRANO
Ma oltre all’ottimismo in vista del motomondiale 2020, che ancora deve partire, pure vi è grandissima voglia di tornare in pista per Valentino Rossi, che solo di recente ha potuto riprender gli allenamenti, anche al proprio ranch. Il pilota di Tavullia ha dunque dichiarato: “È stato completamente vietato allenarsi per due mesi, quindi non sono mai stato in moto, nemmeno per l’allenamento. Possiamo allenarci in moto, specialmente nel ranch ma anche su alcune piste di motocross nella regione. Il ritorno è stato fantastico“. E di certo anche il ritorno nella pista vera sarà altrettanto emozionate, anche se certo mancherà il calore dei tifosi, sempre più che numerosi sotto le insegne del numero 46. Se mai si tornerà a correre sarò di certo un campionato molto strano e Vale ne è sicuro: “Il 2020 sarà particolare. Prima di tutto ci saranno più o meno la metà delle gare, ma per me la cosa strana sarà disputare due GP nello stesso posto. Abbiamo un sacco di limitazioni, nessun fan e poche persone nel paddock”. Un po’ come correre quando il circuito è chiuso e non c’è nessuno. Sicuramente non una bella cosa, ma le corse sono importanti per i piloti e i team. L’obiettivo? Essere più competitivo dell’anno scorso e lottare per il podio”.