Come hanno vissuto la quarantena le pornostar? A rispondere a questa domanda è stata Valeria Curtis, attrice hard 32enne originaria di Napoli, che ha scelto di adottare questo cognome d’arte in omaggio al grande Totò. In queste settimane di lockdown e spostamenti limitati, la giovane si è concessa ai suoi fan solamente online, attraverso la piattaforma livesofia.com e continuerà a farlo ogni lunedì alle 22.30 e ogni giovedì alle 17. “Mi auguro di continuare così… In questa quarantena il mio lavoro è andato sempre meglio – ha confessato –, anche se il mio sogno nel cassetto è quello di diventare un’attrice normale. Personalmente amo Penelope Cruz! Vorrei anche scrivere un libro e realizzare un film sulla mia vita… Se ne vedrebbero delle belle!”. Prima di descrivere meglio i suoi gusti e il suo lavoro, Valeria Curtis ha raccontato come la sua carriera sia iniziata a diciott’anni come semplice sexy star prima di essere notata dal famoso regista hard Andy Casanova, il quale le ha proposto di entrare a far parte della sua scuderia dopo averla vista esibirsi in un locale notturno con un suo show erotico.
VALERIA CURTIS: “AMO FARE…”
“Ho accettato la proposta di Casanova come sfida, volevo vedere fino a quanto potevo spingermi oltre il già visto e sperimentare cose nuove nel campo sessuale. Poi, non mi nascondo dietro un dito, l’ho fatto anche per un discorso economico. Sono andata via prestissimo di casa e mi sono sempre arrangiata, ho sempre tenuto molto alla mia indipendenza”, ha dichiarato Valeria Curtis, prima di rivelare di essere “nata lesbica” , ma con l’andare del tempo e con l’esperienza sessuale acquisita “sono maturata e diventata bisessuale. La mia specialità in entrambi i casi è il s*sso orale…ho ricevuto sempre complimenti per le mie performance”. Infine, l’attrice a luci rosse partenopea rivolge un consiglio a tutte le donne che non sono favorevoli a vivere esperienze alternativa come il s*sso anale: “Provatelo e non rifiutatelo a priori… Avete solo bisogno solo bisogno del giusto uomo che sappia come prendervi senza che vi faccia male e che diventi un trauma per voi, anche se non dimenticatevi che deve esserci il mix giusto di dolore e godimento”.