Valeria Golino stenta a trovare una definizione di questo momento della sua vita, ma una cosa gli è chiara. «Il set, dove gli altri si prendono cura di me, continua ad essere il luogo in cui mi sento più tranquilla». Nell’intervista rilasciata a Il Messaggero l’attrice spiega che dalle sue regie ha imparato che questa potrebbe essere la sua nuova strada. Del resto ha avuto maestri importanti, la stessa Lina Wertmüller che recentemente ha ricevuto l’Oscar alla carriera. «Sono stata felice e mi sono detta: era ora. Ho festeggiato Lina qualche giorno prima della cerimonia, al gala organizzato a Roma dall’Academy. Lei è stata dolcissima, mi ha riempito di baci e carezze. Ma sul set, 36 anni fa, non andò proprio così». Il retroscena è a dir poco divertente, anche se all’epoca per Valeria Golino c’era davvero poco da ridere. «Lina mi maltrattava tutto il tempo e probabilmente aveva ragione. Io ero giovane e indisciplinata, mi distraevo e andavo a giocare con i tecnici… La regista me ne diceva di tutti i colori, del resto era famosa per la sua severità».



VALERIA GOLINO “LINA WERTMÜLLER MI MALTRATTAVA, DICEVA CHE ERO UNA CAGNA”

Di Lina Wertmüller si dice anche che alzava le mani e morse un dito a Luciano De Crescenzo perché gesticolava troppo. «Lina mi accusava urlando di essere una cagna, un’attrice negata, e mi esortava a lasciare il set. Io ci rimanevo male, oggi ripenso a quel battesimo… traumatico e sorrido», racconta Valeria Golino a Il Messaggero. Ne parla a margine della premiazione con la Foglia d’oro d’onore al festival France Odeon che si è chiuso a Firenze. Nelle prossime settimane arriverà in sala Dernier Amour, il film di Benoit Jacquot, in cui intepreta Theresa Cornelys, nome d’arte della veneziana Anna Maria Teresa Imer, l’antico amore di Giacomo Casanova. A proposito di questa figura maschile, dice: «Quel tipo di virilità, intesa come rispetto e ammirazione della donna, si sta facendo sempre più rara. Sarebbe triste se, oggi che i rapporti tra i sessi sono cambiati, sparisse del tutto». Così comunque Valeria Golino consolida la sua carriera francese: «Ho girato Dernier amour per l’amicizia che da 30 anni mi lega a Lindon e la stima nei confronti di Jacquot con cui ho altri progetti. In Francia ho interpretato recentemente dei piccoli ruoli in grandi film, è stato bello. In quel Paese potrei lavorare di più, ma lo faccio quando gli impegni italiani me ne lasciano il tempo. E attualmente ne ho tanti».

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