Valeria Grasso, ospite di Storie Italiane su Rai Uno, ha spiegato: “E’ successo che appena sono uscita dai vostri studi, ho ricevuto la telefonata dal prefetto Pantalone, che dietro sollecitazione del ministro Lamorgese mi voleva ascoltare. Sono andato all’incontro subito dopo la trasmissione, le ho raccontato un po’ la mia storia, anche se la conosceva un po’. Dopo l’incontro ho incontrato il generale provinciale e nel giro di 48 ore è stato riattivato il servizio su tutto il territorio nazionale”. Poi la Grasso risponde agli opinionisti in studio: “Non mi sono mai sentita umiliata nel mio appello tv, perché nella stampa mi sono sempre sentita protetta e onorata. Nella mia vita ho subito delle umiliazioni, ma dalla politica, dalle istituzioni che ti dicono ‘la richiameremo quando ho tempo’, lì mi sono sentita umiliata. Qui in studio è sempre stato invece un orgoglio e un privilegio. Mi batterò perché il mio caso non si ripeta. Mi sono dovuta incatenare al Viminale per essere ricevuta da un ministro, ma stiamo scherzando?!”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VALERIA GRASSO, SCORTA RIASSEGNATA DOPO APPELLO IN TV

E’ stata riassegnata la scorta a Roma a Valeria Grasso. Il servizio di protezione le era stato revocato lo scorso 23 novembre, ma dopo numerosi appelli da più parti, ha donna che si era ribellata al pizzo ha potuto riavere la protezione. La notizia è giunta negli scorsi giorni, ed ha ovviamente trovato accoglimento della stessa Grasso: “Ringrazio quella parte di Stato per cui io mi sono battuta – le parole attraverso una nota ufficiale – il Ministro dell’Interno, il Prefetto di Roma e il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri per avere tempestivamente accolto il mio appello ed essere intervenuti affinchè mi venisse riassegnata la tutela riportando la mia famiglia in sicurezza. E’ mia intenzione mantenere l’impegno pubblicamente preso nei confronti delle associazioni dei testimoni di giustizia e di tutti coloro che sono minacciati dalla mafia e dalla criminalità perché le istituzioni, come priorità, rivedano le modalità di revoca della protezione nel nostro Paese”.



VALERIA GRASSO, SCORTA RIASSEGNATA “MI SENTO MOLTO RASSICURATA”

Valeria Grasso è uno dei simboli recenti della lotta alla mafia, avendo denunciato il clan dei Mandonia, che sono i mandanti della strage del giudice Borsellino. Per questa ragione ha vissuto per dieci anni sotto protezione assieme alla figlie, prima che la scorta le venisse tolta per qualche giorno. Del suo caso se ne era occupata anche la trasmissione di Italia Uno, Le Iene, e nell’occasione la stessa aveva spiegato: “Non sto chiedendo la scorta, io non la voglio, io sono anni che voglio sentirmi dire ‘lei non è più in pericolo’”. Grazie al contributo della Grasso furono arrestate ben ventisei persone, tutte affiliate al potentissimo clan dei Madonia: “Sono stata microfonata per un mese – raccontava ancora la donna a Le Iene – agli incontri con il boss e lo sanno tutti, lo sa anche la mafia”. Subito dopo la rassegnazione, la Grosso era stata nuovamente contattata dalla trasmissione Mediaset, e nell’occasione aveva spiegato: “Mi sento molto rassicurata, anche se io mi batterò perché queste situazioni non accadano più”.

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