La nota showgirl e artista Valeria Maria, ha presenziato nella giornata di ieri in tribunale come testimone in favore della mamma, la signora Gianna Orrù, vittima di una presunta truffa. La donna, come racconta la stessa, si sarebbe fidata di un uomo che le aveva promesso dei facili guadagni investendo in delle criptovalute, ma alla fine ha perso un sacco di soldi, e ieri si è aperto il processo. Il Corriere della Sera riporta le parole di Valeria Marini, che descrive la madre come “una donna favolosa”, ma che è stata “distrutta e umiliata” da Giuseppe Milazzo (il presunto truffatore), che le avrebbe portato via “i risparmi di una vita”.



La showgirl, insieme ai suoi fratelli, non ha mai abbandonato la mamma, e alla fine i figli sono riusciti “a salvarla”, come spiegata ancora dall’ex concorrente del Grande Fratello Vip. Milazzo, produttore cinematografico di 49 anni, è attualmente accusato di truffa aggravata, in quanto avrebbe appunto fatto sparire i risparmi della signora Gianna Orrù, 86 anni, per un totale di ben 335mila euro.



VALERIA MARINI: “MIA MAMMA NON POTEVA PAGARE LE BOLLETTE”

La donna l’aveva conosciuto come un investitore finanziario molto autorevole, e si era appunto fidata consegnandole quella cifra ingente che però alla fine è sparita senza lasciare alcuna traccia. Valeria Marini, testimoniando in favore della mamma che è assistita dalla nota avvocata Laura Sgrò, ha ricordato che sua madre si era chiusa in se stessa, prima di diventare un fiume in piena.

E ancora: “Era rimasta senza soldi”, ma lei le ha voluto dare qualsiasi cosa “visto che quello che è mio, è suo”. Stando alla testimonianza di Valeria Marina Gianna Orrù non poteva più nemmeno pagare le bollette, ed inoltre quando sono stati richiesti i soldi a Giuseppe Milazzo, questo si è inventato un sacco “di balle”, anche di essere stato truffato, aggiunge ancora la showgirl.



VALERIA MARINI, LA TESTIMONIANZA E I PIANTI

Nel corso della testimonianza Valeria Marini si è messa anche a piangere, per ben due volte, ricordando le condizioni fisiche della madre, che “era caduta in depressione”, e che si è era chiusa in se stessa, restando di fatto seduta su una poltrona per ben due anni. E “Lui (Milazzo ndr), più la vedeva debole e più infieriva”. Secondo Valeria Marini Giuseppe Milazzo avrebbe inventato tutto, tirando in ballo anche la mafia cinese che gli avrebbe incendiato la macchina, per poi domandarsi quale fine avrebbe fatto sua mamma se non ci fosse stata lei al suo fianco e i suoi fratelli.

“Fare queste cose ad una persona sola è imperdonabile” aggiunge l’artista, sottolineando che a suo modo di vedere truffare è come commettere una violenza. Nel corso del dibattimento si sono tenute anche le dichiarazioni dell’avvocato dell’imputato, il legale Stravino, che ha invece raccontato che Valeria Marini e Giuseppe Milazzo si fossero conosciuti nel 2015 e l’anno seguente avevano prodotto un cortometraggio che non era andato come sperato, e alla fine la showgirl l’aveva querelato per truffa ma aveva perso.