Valeria Parrella non ha vinto il premio Strega 2020, ma ha conquistato il pubblico. La talentosa scrittrice, che era nella sestina finalista con il libro “Almarina”, ha offerto un esempio di cosa vuol dire “mansplaining”, quel cortocircuito culturale che si verifica quando un uomo parla di qualcosa che riguarda le donne, ma restando fuori dal contesto vero del problema. Basta arrivare al termine della sua intervista, quando il conduttore del premio Strega Giorgio Zanchini si appresta a salutarla e annuncia l’intervista che sarebbe seguita, cioè quella a Corrado Augias sul caso del #MeToo. Così Valeria Parrella con la spontaneità che la contraddistingue ha risposto sorridendo: “Ah, con Augias ne dovete parlare?”. Il conduttore allora prova a recuperare affermando di sapere che gli uomini non dovrebbero discutere di cose che riguardano le donne tra di loro, quindi preannuncia un confronto sul tema proprio con Valeria Parrella, che però lo “demolisce” con un’altra frecciata: “Auguri”. Ma quello degli “interlocutori sbagliati” è un tema ormai ricorrente in Italia e il caso dell’intervista ad Augias sul MeToo ne è solo la conferma.
VALERIA PARRELLA E LA REAZIONE ALL’INTERVISTA SUL METOO
Unica finalista donna del premio Strega 2020, Valeria Parrella, che è una delle scrittrici più apprezzate della scena letteraria italiana, è anche volto di un femminismo attento, come dimostra la sua reazione di ieri durante la diretta televisiva su Raitre. Non è affatto passata inosservata, infatti tra le prime persone a schierarsi al suo fianco è la scrittrice sarda Michela Murgia che ha pubblicato il frammento video su Twitter e scrive: «Il #mansplaining (o #minchiarimento) è quella cosa per cui un uomo spiega qualcosa di cui non sa niente a una donna che invece la sa benissimo. Quando succede, la reazione più ovvia è ridergli in faccia, proprio come fa Valeria Parrella». Lo scambio di battute comunque ha coinvolto anche Corrado Augias che ha provato a spiegare: «E allora due personaggi di cultura che diritto hanno di parlare degli operai del Sulcis?». Poi ha aggiunto: «Io non sono una donna, sono un uomo, ma la condizione femminile mi interessa moltissimo perché riguarda tutti noi». La prospettiva da cui parte la discussione però è diversa, è anche questo il punto che sfugge. C’è poi un altro aspetto ironico in questa vicenda: dopo che Valeria Parrella spiega indirettamente cos’è il mansplaining, Il Colibrì vince lo Strega, cioè un libro che in un certo senso fotografa il maschilismo egocentrico italiano. Ma questa è un’altra storia…