Valeria Riccioni, giornalista di Rai Gr1, è stata intervistata stamane in collegamento con il programma Uno Mattina Estate. La collega è stata aggredita domenica scorsa mentre si era recata ad Anzio per raccogliere notizie in merito alla morte del pugile 25enne, Leonardo Muratovic, avvenuta sabato notte di fronte ad un locale. “L’aggressione – ha raccontato Valeria Riccioni – è avvenuta domenica, io ero inviata ad anzio per seguire i fatti dell’omicidio, sono andata ad Anzio la mattina, proprio sul lungomare dove sono avvenuti i fatti, poi nel primo pomeriggio è stato arrestato il papà della vittima e mi sono spostata al commissariato”.



“Il papà – ha raccontato ancora la giornalista di Rai Gr1 – aveva aggredito due dei buttafuori che erano presenti sabato notte, accusandoli di non aver protetto il figlio nel momento in cui era avvenuta la rissa”. Ed è qui che è avvenuta l’aggressione: “Quando sono arrivata al commissariato c’erano amici e parenti delle vittime, c’erano molte persone, il clima era molto teso e agitato, c’era il dolore per la morte di un 25enne, e dall’altra una grande agitazione”.



VALERIA RICCIONI: “FORTUNATAMENTE E’ STATO BLOCCATO”

Ovviamente Valeria Riccioni ha avuto paura: “Lo spavento c’è stato, anche perchè ci sono due aspetti, da una parte la difficoltà di fare questo lavoro, ci rechiamo in ambienti e contesti particolari, ma noto nell’ultimo periodo anche un grande pregiudizio verso i giornalisti”. E ancora: “Io sono stata aggredita violentemente da due persone verbalmente, fortunatamente la persona che mi ha aggredito è stato bloccato in tempo”.

Stando a quanto riferito da Askanews, Valeria Riccioni avrebbe ricevuto insulti, urla e spintoni “solo per aver cercato di fare il proprio dovere”, così come denuncia Articolo21. Il cdr del Giornale Radio Rai insieme all’Usigrai, ha denunciato l’episodio che ha riguardato la giornalista: “tornano a chiedere condizioni di sicurezza per i cronisti che ogni giorno informano il pubblico garantendo con il loro lavoro diritto dei cittadini ad essere informati”.